Antonello Venditti, icona della musica italiana, continua a sorprendere i suoi fan con nuove iniziative. In occasione del Festival di Sanremo, che si svolgerà a breve, l’artista riceverà il prestigioso Premio alla carriera, un riconoscimento che celebra la sua straordinaria carriera musicale. Ma questo è solo l’inizio di un 2025 che vedrà Venditti tornare sui palchi di tutta Italia, iniziando dalla storica location di Caracalla a Roma per festeggiare i quarant’anni di “Notte prima degli esami” e dell’album “Cuore“. Ogni passo del suo percorso artistico è contrassegnato da una resilienza che lo accompagnerà anche nel suo recente libro “Fuori fuoco“, pubblicato solo due mesi fa.
La presenza al Festival di Sanremo
Antonello Venditti non è nuovo al palco del Festival di Sanremo, dove ha già calcato le scene in passato, e il suo approdo per questa nuova edizione non passerà inosservato. Esprimendo il suo punto di vista, Venditti ha chiarito che non ha intenzione di usare l’autotune durante le sue esibizioni. Quando gli è stato chiesto quanto ne fosse favorevole, ha risposto con decisione: «Non ci penso proprio. Una cosa del genere neanche mi viene in mente». Questo sottolinea il suo continuo attaccamento a una musica autentica e le sue convinzioni artistiche ben radicate.
Per quanto riguarda le esibizioni di sabato, Venditti ha dichiarato di essere ancora indeciso su quante canzoni presenterà, rivelando di non amare le prove e affermando: «Credo due, ma ancora non so quali». Questa spontaneità è un marchio di fabbrica del suo stile.
Riflessioni sulla musica e le nuove generazioni
La carriera di Venditti, che ha preso il via nel 1972 con il suo primo disco “Theorius Campus” in collaborazione con Francesco De Gregori, è stata costellata di successi e sfide. Riguardo a come sia riuscito a mantenere il suo status nella musica italiana, ha sottolineato: «Non lo so. La mia vita, che potrei definire fantastica, è già un premio». Questo riconoscimento da parte di Carlo Conti lo rende felice e orgoglioso. Venditti nutre una particolare stima per i giovani artisti, come Achille Lauro e Mahmood, che considera rappresentanti di un talento fresco e autentico, e offre loro supporto in un settore molto competitivo.
In passato ha avuto uno scambio con Ultimo riguardo la giuria del festival. «Sì. Ci eravamo appena conosciuti. Ormai siamo amici, io e lui. Tengo molto a questi giovani perché per loro adesso è tutto più difficile: noi avevamo un percorso artistico da fare senza fretta» ha affermato, riflettendo sulle difficoltà dell’industria musicale attuale.
Il linguaggio della musica contemporanea
Venditti riflette anche sull’evoluzione del linguaggio musicale, ponendo l’accento sul modo in cui artisti come Tony Effe si esprimono. La sua analisi è chiara: «Credo che il suo sia solo un gioco, che non ha consistenza nella realtà». Questo pone interrogativi interessanti su come la musica e i suoi rappresentanti possano interagire con la società. In un’epoca in cui i messaggi virali e diretti dominano, il cantautore cerca di promuovere un messaggio più profondo e autentico. La sua posizione nei confronti del festival è chiara: «A me del Festival non piace l’idea della competizione, la trovo veramente insopportabile».
L’attenzione alla salute mentale
Un tema che Venditti non teme di affrontare è quello della salute mentale, in particolare in relazione ai giovani artisti. Ha espresso preoccupazione per casi recenti come quelli di Sangiovanni e Angelina Mango, sottolineando l’importanza di proteggere questi talenti in erba. «Bisogna proteggerli: il successo fra euforia, alti e bassi, può provocare danni seri», ha affermato con cognizione di causa, legando la sua esperienza personale a quella di chi oggi cerca di affermarsi nel mondo della musica. Riconoscendo che l’amicizia e il supporto reciproco sono fondamentali, ha concluso: «L’amicizia è un fatto così profondo e così misteriosamente umano e importante che va coltivata con cura».
La visione artistica del futuro
Venditti chiede un amico da sempre al suo fianco e sembra che le sue amicizie lo abbiano sostenuto nel suo percorso artistico. Ha apprezzato i colleghi artisti e non si è tirato indietro dal commentare le polemiche in corso. Per quanto riguarda le giovani artiste come Elodie, ha affermato che dovrebbero affrontare le loro battaglie senza l’interferenza degli uomini. Afferma che ogni artista, compresi quelli come Elodie, ha il diritto di esplorare la propria immagine e il proprio stile.
La sua visione della musica e della sua carriera, distante dalla necessità di apparire in un film o di avere un ruolo definitivo nel panorama artistico, mostra un uomo che cerca un equilibrio tra il suo passato e il futuro. Concludendo, Venditti dichiara: «Sembra sempre che io sia il rappresentante della sinistra ma non è così. Se oggi c’è un uomo lontano dalle etichette quello sono io». La sua continua evoluzione artistica e la capacità di rimanere un punto di riferimento nella musica italiana sono elementi che lo rendono un artista sempre attuale.
Ultimo aggiornamento il 9 Febbraio 2025 da Elisabetta Cina