La serata del 3 agosto ha rappresentato un evento straordinario per gli appassionati di storia e cultura, grazie all’iniziativa “Percorsi 2024” del Museo Civico Archeologico di ANZIO. Questo affascinante viaggio nel passato ha catturato l’attenzione di centinaia di partecipanti, riportandoli al tempo degli Etruschi attraverso un evento ricco di significato culturale. La conferenza “A tavola con gli Etruschi”, condotta dall’archeologo di fama Giorgio Franchetti, ha svelato i segreti di una civiltà tanto affascinante quanto misteriosa, concentrandosi sull’alimentazione di questo antico popolo.
L’approfondimento sull’alimentazione etrusca
La narrazione di Giorgio Franchetti
Giorgio Franchetti ha saputo presentare la cultura etrusca con un linguaggio chiaro e coinvolgente, rendendo il complesso argomento dell’alimentazione accessibile a tutti. Attraverso dettagli e aneddoti storici, ha esplorato non solo i diversi cibi consumati dagli Etruschi, ma ha anche spiegato come questi alimenti avessero significati culturali e rituali. La cucina etrusca, infatti, non è solo una questione di nutrimento; costituisce un elemento fondamentale per comprendere la vita quotidiana e le usanze di questa civiltà. Con grande passione, l’archeologo ha portato il pubblico a scoprire come il cibo fosse profondamente intrecciato con aspetti sociali e religiosi.
Un viaggio tra tradizioni e sapori
Tra i temi affrontati da Franchetti, la grande varietà di ingredienti utilizzati ci ha permesso di capire la complessità e la ricchezza della gastronomia etrusca. Cereali, legumi, carne e pesce sono stati solo alcuni degli alimenti di cui si è parlato. Inoltre, l’illustre ospite ha messo in luce l’uso di erbe aromatiche e spezie, che conferivano ai piatti un sapore unico, rendendo l’alimentazione etrusca un vero e proprio viaggio sensoriale. Ogni piatto era una celebrazione della terra, delle risorse naturali e della creatività culinaria degli Etruschi, riflettendo al contempo la loro connessione con l’ambiente circostante.
Un’esperienza multisensoriale al museo
Atmosfere evocative e performance artistiche
L’evento ha assunto un carattere ancora più avvincente grazie all’accompagnamento musicale del gruppo Phonomachoi, che ha saputo ricreare melodie evocative delle epoche antiche, immergendo i presenti in un’atmosfera magica. Le musiche, con le loro sonorità, hanno fatto da sfondo alla narrazione storica, facendoli sentire parte di un’esperienza collettiva che ha trasceso il mero ascolto. A questa fusione sonora si è unita la danza, con le esibizioni del Lydia Turchi Dance Studio, che ha interpretato movimenti ispirati alle rappresentazioni artistiche presenti nelle tombe tarquiniesi.
La sintesi di arte e gastronomia
Il culmine della serata è stata la degustazione di un menù “all’etrusca”, curato dall’archeocuoca Cristina Conte, che ha portato in tavola piatti ispirati alle ricette antiche degli Etruschi. La cucina non è stata solo un elemento di svago, ma un vero e proprio portale per connettersi con il passato. Gli ospiti hanno potuto assaporare un vino invecchiato in anfora, un simbolo di tradizione e unicità. L’esperienza gustativa ha rappresentato l’essenza della cultura etrusca, regalando attimi di pura gioia e curiosità a tutti i presenti.
Il riconoscimento e il successo dell’evento
Le parole dei coinvolti
Francesco Elviretti, Presidente della Associazione Nazionale Polizia di Stato , ha condiviso l’emozione di rivivere i sapori dell’antichità, evidenziando l’originalità e l’importanza dell’evento. La sua testimonianza ha messo in risalto come la combinazione di storia, musica, danza e cibo possa catturare e coinvolgere, creando legami forti tra i partecipanti. Il ringraziamento rivolto ai volontari dell’ANPS sottolinea l’importanza del lavoro collaborativo nella riuscita della manifestazione.
La dichiarazione della responsabile del museo
Paola Pistolesi, responsabile del Museo Civico Archeologico, ha con soddisfazione commentato l’esito dell’iniziativa, esprimendo come l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla storia e cultura etrusca sia stato completamente raggiunto. L’evento ha dimostrato che la cultura è un potente strumento di aggregazione, capace di arricchire il patrimonio collettivo e stimolare l’interesse per il passato. Grazie all’armonica fusione di archeologia, storia, musica, danza e gastronomia, i partecipanti hanno vissuto un’autentica esperienza di connessione con l’antica Etruria, una civiltà la cui storia continua a incantare e affascinare.