L’agenzia nazionale Invitalia ha reso noto l’esito della recente gara per l’adeguamento funzionale dell’impianto di depurazione di Napoli Est. Questo progetto, risultato di una selezione aperta e trasparente, segna un passo cruciale per gli investimenti in infrastrutture ambientali nella città di Napoli e nei comuni limitrofi. L’appalto, di fondamentale importanza per la qualità delle acque reflue della regione, è stato assegnato a un raggruppamento temporaneo costituito da Acciona Agua S.A., Fisia Italimpianti S.p.A. e Otto Gas S.R.L., apportando significativi benefici economici e ambientali.
Dettagli dell’appalto assegnato
L’aggiudicazione dell’appalto è avvenuta dopo un’attenta valutazione delle offerte pervenute, dove il raggruppamento di imprese ha ottenuto un punteggio totale di 72,921 punti. L’offerta presentata ha incluso un ribasso del 15% rispetto al costo previsto dal contratto, raggiungendo un totale di 111.259.615,12 euro, a cui si aggiungono IVA e oneri di legge se applicabili. Questo risparmio rappresenta una parte significativa della gestione finanziaria dell’iniziativa, contribuendo all’ottimizzazione delle risorse destinate alla depurazione.
L’affidamento di questo progetto non è solo una questione di numeri. Si tratta di un intervento di riqualificazione e potenziamento delle strutture già esistenti, con l’integrazione di moderni processi biologici. Questi accorgimenti mirano a garantire una portata media di oltre 7,2 metri cubi al secondo, e una capacità di trattamento adatta a servire fino a 862.865 abitanti equivalenti. Un aspetto fondamentale su cui si poggiano le modernizzazioni dell’impianto è la coerenza con i piani strategici a livello regionale, segno di una progettazione che tiene conto delle necessità del territorio.
Impatti ambientali e sulla salute pubblica
L’intervento all’impianto di depurazione di Napoli Est non solo migliorerà il trattamento delle acque reflue urbane, ma risponde anche a esigenze imperative di sicurezza ambientale. La nuova struttura è destinata a mitigare il rischio di inquinamento e garantire standard di qualità più elevati, in linea con le normative europee, in particolar modo con la direttiva comunitaria 91/271/CE. L’appalto permette di affrontare la procedura di infrazione n. 2004/2034 che ha contrassegnato in passato la gestione del trattamento delle acque in Italia.
Dal punto di vista sociale, questo progetto rappresenta una risposta concreta a esigenze di salute pubblica, assicurando un corretto smaltimento dei reflui provenienti non solo da Napoli, ma anche dai comuni limitrofi come Afragola, Casalnuovo di Napoli, Casoria e tanti altri. La nuova gestione a lungo termine delle acque reflue avrà ricadute positive su tanti cittadini, che potranno beneficiare di un ambiente più pulito e sano.
Il ruolo di Invitalia e il futuro del progetto
L’agenzia Invitalia, nel suo ruolo di coordinamento degli investimenti e sviluppo d’impresa, ha accompagnato il processo di accertamento e aggiudicazione dell’appalto, dimostrando capacità operativa e trasparenza. L’iter burocratico prevede che il contratto venga stipulato entro trentacinque giorni dall’invio delle comunicazioni legate all’aggiudicazione. Questo garantirà che il protocollo venga rispettato e che le imprese possano avviare i lavori nel rispetto delle scadenze legali.
Il Commissario Straordinario Unico per la Depurazione e il Riuso delle Acque Reflue, Fabio Fatuzzo, ha espresso soddisfazione rispetto all’assegnazione del progetto. Sottolineando l’importanza dell’adeguamento dell’impianto, ha confermato il contributo del progetto al superamento di un’importante criticità normativa. “Questo intervento non solo rappresenta un passo avanti per la città, ma promette un cambiamento significativo nella gestione delle risorse idriche e nella tutela dell’ambiente.”
Il futuro dell’impianto di depurazione di Napoli Est appare quindi luminoso, con una serie di lavori che avranno un impatto duraturo sulla qualità delle acque e sulla salute pubblica. Questi importanti miglioramenti rappresentano un chiaro segno di progresso nella direzione di una gestione più responsabile delle risorse ambientali, contribuendo a un futuro più sostenibile per la regione.
Ultimo aggiornamento il 16 Dicembre 2024 da Elisabetta Cina