Il sociologo delle comunicazioni Mario Morcellini lancia un forte appello per monitorare la cultura Incel, un fenomeno che sempre più preoccupa la società contemporanea. Sottolineando l’urgenza di un intervento professionale, Morcellini invita psicologi e assistenti sociali a occuparsi di questa comunità online, il cui status di celibato involontario si fonde con una serie di influenze culturali e sociali. La questione è diventata ancor più urgente a fronte di recenti eventi tragici, come i femminicidi di Ilaria Sula a Roma e Sara Campanella a Messina, molto discussi nel dibattito pubblico.
Cultura Incel: un fenomeno in crescita
La cultura Incel, un acronimo per “Involuntary Celibates”, descrive una comunità di individui che giustificano la propria vita da single su parametri estetici piuttosto restrittivi e spesso non sotto il loro controllo. Secondo Morcellini, questo fenomeno rappresenta l’espressione di un disorientamento culturale più ampio, in assenza di modelli di riferimento soliti. Le serie televisive, come la britannica ‘Adolescence’, che hanno recentemente messo in luce questo tema, alimentano e amplificano problematiche già esistenti all’interno di una società dove le relazioni interpersonali e il dialogo sono sempre più compromessi.
Il sociologo afferma che il mondo digitale ha modificato in modo significativo il nostro modo di comunicare. Mentre i media tradizionali permettevano un’interazione collettiva, ora la comunicazione è diventata unilaterale, favorendo l’auto-espressione e l’idiosincrasia individuali a scapito del confronto sociale. Questi cambiamenti apportano delle conseguenze evidenti: i messaggi che il soggetto riceve ora non sono mediati da contesti come la famiglia, la scuola o la religione. Di conseguenza, si crea un vuoto culturale in cui si inserisce la cultura Incel, amplificata da un senso di isolamento e impotenza.
Il ruolo del digitale e i rischi connessi
Morcellini mette in luce la dimensione pericolosa dell’interazione mediata dal digitale. La cultura online spesso porta all’assenza di correttivi etici e di riflessione critica, esponendo gli individui a contenuti che possono incoraggiare comportamenti tossici. Il fenomeno degli “haters” e dei “leoni da tastiera” ne è un esempio: negli spazi virtuali, è facile per gli individui esprimere odio e aggressività nei confronti di altri, senza il filtro e la responsabilità che le interazioni faccia a faccia impongono.
Il sociologo osserva che questa esposizione mancante a valori tradizionali porta ad un’alterazione del senso della vita. Ciò significa che senza un contrappeso culturale, il soggetto sviluppa una tentazione di onnipotenza, un atteggiamento che può alimentare sentimenti di superiorità e il predominio di ideologie radicali, come il suprematismo maschile.
Urgenza di un intervento sociale
In virtù di queste considerazioni, Morcellini sostiene che è fondamentale una risposta attiva da parte della società . Gli esperti devono entrare in contatto con questo fenomeno per garantire che i giovani non siano lasciati soli nel loro percorso di ricerca di identità e significato. Ciò implica un impegno da parte dei media e degli operatori sociali, affinché si avvii un dialogo che possa portare a una maggiore comprensione di questi temi.
La cultura Incel richiede una riflessione seria e profonda. Ignorare questo fenomeno significa rischiare di lasciare inascoltate voci che possono portare a conseguenze tragiche, come dimostrano gli eventi recenti. È fondamentale che si promuovano iniziative che possano restituire spazio ai valori di rispetto e confronto, necessari per una convivenza più sana e inclusiva.