L’argomento delle vaccinazioni continua a essere di grande attualità , soprattutto in un contesto globale che ha visto crescere l’attenzione sulla salute pubblica. Paolo Bonanni, docente di Igiene presso l’Università di Firenze, ha sollevato un’importante questione: la necessità di una registrazione vaccinale nazionale che includa anche la popolazione adulta e anziana. La sua dichiarazione avviene in un momento in cui i dati relativi alle vaccinazioni pediatriche sono già in fase di raccolta a livello nazionale, ma l’obiettivo è quello di ampliare il monitoraggio a tutte le età .
La necessità di un monitoraggio completo delle vaccinazioni
Bonanni chiarisce l’attuale situazione delle vaccinazioni in Italia, evidenziando una mancanza di dati chiari su quanti adulti e anziani abbiano effettivamente ricevuto i vaccini. Questa mancanza di informazioni rende difficile la valutazione dell’efficacia dei programmi vaccinali attualmente in corso. “Offriamo delle vaccinazioni senza avere un’idea di quanti vi abbiano aderito,” afferma Bonanni, sottolineando una problematica cruciale per la salute pubblica. La raccolta di dati centralizzati è fondamentale non solo per migliorare i servizi vaccinali, ma anche per comprendere meglio come le malattie infettive colpiscano i gruppi più vulnerabili.
Le malattie infettive, in particolare quelle che sembravano essere sotto controllo tra i più giovani grazie a una buona copertura vaccinale, hanno iniziato a manifestarsi con maggiore frequenza tra gli adulti e gli anziani. Questi gruppi, spesso più fragili, hanno bisogno di un monitoraggio attento e di una strategia vaccinale mirata per prevenire la diffusione delle infezioni. Un’anagrafe vaccinale nazionale sarebbe un passo significativo verso un approccio più integrato e informato.
Vaccinazione anti-Covid: l’urgenza di agire
Un altro punto cruciale sollevato da Bonanni riguarda la vaccinazione contro il Covid-19, tema centrale del nuovo Calendario vacciniale per la vita. Secondo le sue osservazioni, le coperture vaccinali tra la popolazione over 60 e i soggetti a rischio sono precipitate a livelli molto bassi. Questo fenomeno è attribuito a una certa stanchezza della popolazione, causata dall’impatto prolungato della pandemia e dall’innalzamento del rischio percepito associato ai vaccini.
Nonostante la tragica perdita di 10mila vite a causa del Covid nel corso dell’anno scorso in Italia, il dato preoccupante è la scarsa adesione alle campagne vaccinali attuali. Mentre la copertura vaccinale contro l’influenza sta mostrando un incremento, quella contro il Covid è quasi assente. Questo è un chiaro segnale che richiede un intervento urgente per riaffermare l’importanza delle vaccinazioni e per ristabilire la fiducia nelle misure di prevenzione.
Un programma di vaccinazione completo e monitorato è fondamentale non solo per proteggere le persone fragili, ma anche per creare una barriera contro la diffusione di virus che continuano a rappresentare una minaccia. La salute pubblica dipende dalla capacità di rispondere in modo efficace e coordinato alle sfide poste dalle malattie infettive, e una maggiore attenzione alla registrazione dei dati vaccinali può rappresentare un passo nella giusta direzione.
Ultimo aggiornamento il 18 Dicembre 2024 da Laura Rossi