La Via Appia Antica, nota anche come la Regina Viarum, rappresenta un tratto fondamentale della storia della capitale italiana e un patrimonio culturale riconosciuto a livello internazionale. Aleggia intorno a questo percorso stradale secoli di storia, dall’antichità romana fino agli sforzi moderni per preservarlo. Con la proclamazione a sito UNESCO, l’arteria si afferma come un imperdibile simbolo di valorizzazione culturale e di battaglie ambientali.
La storia della Via Appia Antica
Origini e sviluppo
La Via Appia Antica, inaugurata nel 312 a.C. dal censore APPIO CLAUDIO CIECO, rappresenta uno dei più antichi e strategici percorsi stradali dell’Impero Romano. Inizialmente, collegava Roma a CAPUA, successivamente si estese fino a BRINDISI, portando con sé non solo mercanzie, ma anche culture e idee. Questo ampio tracciato, lungo circa 540 chilometri, diventò cruciale per il commercio, l’esercito e i viaggiatori, facilitando così l’espansione dell’impero.
L’Appia, con le sue solide basi in lastroni di basalto, è rimasta pressoché invariata nel tempo, conservando differenze nei vari tratti, arricchiti da monumenti, tombe e ville antiche. Oggi, il percorso è testimone di una stratificazione storica che abbraccia secoli di storia romana, incarnando l’eccellenza dell’ingegneria antica.
Significato culturale
Il tracciato dell’Appia Antica non è solo un’arteria stradale, ma un importante canale attraverso cui la cultura della MAGNA GRECIA e della stessa Grecia ha permeato il cuore di ROMA. Le influenze artistiche e scientifiche che viaggiano lungo questo percorso fanno parte di un’eredità culturale condivisa, trasformando la strada in un simbolo di interconnessione e dialogo culturale tra popoli.
La battaglia per la salvaguardia dell’Appia
La figura di Antonio Cederna
Antonio Cederna, influente collaboratore del Corriere della Sera, ha dedicato gran parte della sua vita alla tutela della Via Appia Antica. Attraverso un’intensa campagna di sensibilizzazione, redigendo oltre 140 articoli, Cederna ha riscontrato l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità riguardo ai pericoli della speculazione edilizia che minacciavano l’integrità del paesaggio circostante.
La sua azione si è rivelata cruciale nel preservare non solo la viabilità della Via Appia, ma anche la sua memoria storica e paesaggistica. Senza la sua determinazione, gran parte dell’AGRO ROMANO avrebbe subito devastazioni irreparabili, perdendo i legami con la sua lunga e variegata storia.
Le sfide della modernitÃ
Ogni mattina, sulla Via Appia Antica, è possibile osservare piccole greggi di pecore e capre, una scena che evoca il passato agricolo della zona. Tuttavia, l’arteria è oggi minacciata da un’insistente urbanizzazione e dal transito di veicoli privati, che violano i divieti di accesso. Le segnalazioni di abusivismo e degli insediamenti inadeguati sono sempre più frequenti, richiedendo un’azione coordinata da parte delle autorità competenti.
Nel 2022, Mario Tozzi, presidente del Parco dell’Appia Antica, ha espresso la sua frustrazione in merito alla negligente risposta dell’amministrazione alla continua violazione delle prescrizioni di tutela. Questi problemi pongono una seria sfida alla conservazione dell’area e alla sua fruibilità per le future generazioni.
Il riconoscimento UNESCO
Un passo significativo
Nel 2021, l’Appia Antica è stata ufficialmente riconosciuta come 60° sito italiano UNESCO, un traguardo che aumenta la responsabilità delle autorità locali nella sua tutela. Questo riconoscimento non solo conferisce prestigio, ma sottolinea l’importanza di un’adeguata vigilanza per mantenere integri la storia e l’ambiente circostante.
L’inclusione dell’Appia Antica nella lista dei patrimoni dell’umanità sottolinea il bisogno di proteggere il legame indissolubile tra natura e cultura. Tuttavia, i continui abusi e violazioni della normativa ambientale pongono un serio interrogativo sulla capacità di garantire questa tutela. Le amministrazioni locali devono intraprendere misure concrete per far rispettare le norme e limitare l’accesso indiscriminato.
Un compito collettivo
Il riconoscimento UNESCO implica una maggiore consapevolezza e responsabilità nell’amministrazione dell’area, chiamando a un’azione concertata tra enti pubblici e comunità locali. La salvaguardia dell’Appia Antica deve diventare una priorità , garantendo un futuro onde preservare non solo le bellezze del passato, ma anche la vitalità culturale e sociale di oggi.
In questo contesto, la memoria di Antonio Cederna rimane una guida per le generazioni future, stimolando riflessioni sulle pratiche di tutela ambientale e sull’importanza della musica e della cultura come elementi integranti della vita collettiva.