Il consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati ha approvato il bilancio 2024 durante l’assemblea annuale che ha visto la partecipazione di oltre il 72% delle quote di adesione. I membri del consorzio si sono riuniti per discutere risultati, cambiamenti nel consiglio e strategie future in un contesto di mercato dei lubrificanti in lieve calo.
Assemblea e cambi nel consiglio di amministrazione
L’assemblea del Conou ha registrato la presenza di oltre 1000 consorziati, coprendo più del 72% delle quote totali. Questo ampio coinvolgimento ha garantito una rappresentanza sostanziale per approvare il bilancio e discutere le novità nella guida del consorzio. Tra le decisioni più rilevanti, l’inserimento di Marco Codognola, amministratore delegato di Itelyum, nel consiglio di amministrazione ha sostituito Antonio Lazzarinetti. Quest’ultimo era una figura di spicco nel Cda, impegnato nella rappresentanza della rigenerazione per quasi vent’anni e dimissionario di recente. Il passaggio di testimone interessa in modo significativo la governance del consorzio, soprattutto nell’ambito della rigenerazione degli oli.
Risultati economici e operativi nonostante il calo del mercato
Quel che emerge dal bilancio è la capacità del Conou di resistere a una flessione del mercato di lubrificanti stimata attorno al 2%. Mentre il comparto attraversava questa fase, il consorzio ha raggiunto una raccolta complessiva superiore a 188mila tonnellate, circa 5mila in più rispetto al 2023. Questo dato testimonia l’impegno nel migliorare il recupero degli oli anche in forma di emulsioni, che richiedono processi più complessi di recupero. L’incremento della raccolta segnala una crescita concreta e una risposta efficiente alle difficoltà di mercato.
La rigenerazione degli oli e la sostenibilità ambientale
La rigenerazione ha giocato un ruolo centrale nei risultati raggiunti. Oltre 121mila tonnellate di basi di olio di qualità sono state prodotte, confermando la capacità del consorzio di mantenere in alto il livello della circolarità, attestata al 98%. Questo valore si raggiunge sostenendo rigorosi controlli sulla qualità del prodotto rigenerato, elemento fondamentale per dare nuovo slancio alla filiera del riciclo. Sul fronte ambientale, l’impatto è stato tenuto basso grazie a controlli mirati e un contributo calibrato per assicurare che le attività del consorzio supportassero le prestazioni delle imprese associate, senza gravare sull’ambiente.
Governance, trasparenza e certificazioni nuove
Non si tratta solo di numeri: il Conou ha lavorato anche sulla governance interna e sulla trasparenza verso le autorità. Il presidente Riccardo Piunti ha sottolineato che l’azienda ha rispettato gli impegni presi con l’autorità garante per la concorrenza e il mercato durante un’istruttoria conclusa nel 2024, che non ha rilevato infrazioni. Questo passaggio ha portato a un rafforzamento del team di gestione, migliorando il controllo e la compliance con un monitoraggio mensile delle attività. Inoltre, il consorzio ha ottenuto la nuova certificazione riguardante la parità di genere, un aspetto che certifica l’attenzione alle pratiche corrette e inclusive nella sua organizzazione.
Le prospettive per il consorzio nel 2025
Il futuro per il Conou prevede un proseguo nel percorso già tracciato, rafforzando la rete di raccolta e rigenerazione che coinvolge numerose imprese. Il consorzio intende investire in innovazione tecnologica e organizzativa per migliorare ulteriormente i risultati e consolidare la sua posizione nel mercato. Lo sviluppo della filiera e la vicinanza alle aziende rimangono priorità assolute per rendere la gestione degli oli minerali usati più sostenibile e produttiva.