Approvato il decreto fiscale: principali cambiamenti e impatti per contribuenti e partiti

Approvato il decreto fiscale: principali cambiamenti e impatti per contribuenti e partiti

Il decreto fiscale approvato il 5 dicembre introduce proroghe per le partite IVA, ripristina il canone Rai a 90 euro e aumenta i contributi ai partiti, mirando a un alleggerimento fiscale.
Approvato il decreto fiscale3A Approvato il decreto fiscale3A
Approvato il decreto fiscale: principali cambiamenti e impatti per contribuenti e partiti - Gaeta.it

Il decreto fiscale ha ottenuto oggi, 5 dicembre, l’approvazione definitiva dalla Camera dei Deputati, registrando 151 voti favorevoli, 111 contrari e 4 astenuti. Questo provvedimento porta con sé diverse novità importanti per le partite IVA, il canone Rai, il sistema di contributi ai partiti e altro ancora. L’impatto di queste misure si farà sentire su vari fronti, sia per i cittadini che per le istituzioni.

Partite IVA e rateizzazione delle tasse

Una delle novità più rilevanti riguarda le partite IVA, per le quali è slittato il termine per il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi. Originariamente fissato per il 2 dicembre, il nuovo termine è ora il 16 gennaio. Questa proroga si applica ai titolari di partita IVA che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170 mila euro.

Va notato che la proroga non si estende ai contributi previdenziali e assistenziali, né ai premi assicurativi per l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro . I contribuenti ora hanno la possibilità di scegliere se effettuare il versamento in un’unica soluzione o suddividerlo in cinque rate mensili, da gennaio a maggio 2025. Questa modifica potrebbe fornire un sollievo alle piccole imprese e ai liberi professionisti, permettendo maggiore flessibilità nella gestione delle proprie finanze durante l’inizio del nuovo anno fiscale.

Canone Rai e il suo ritorno a 90 euro

Un altro tema caldo è quello del canone Rai, che torna a essere fissato a 90 euro. Questo cambiamento segue la bocciatura dell’emendamento proposto dalla Lega, che mirava a confermare il canone a 70 euro. La decisione di ripristinare il canone a 90 euro è in linea con le previsioni della nuova Legge di Bilancio. Gli utenti dovranno quindi adeguarsi a questo aumento, il quale potrebbe pesare sul bilancio familiare già compromesso dalla crisi economica attuale.

Modifiche al payback sanitario

Il decreto fiscale apporta anche modifiche al sistema di payback sanitario, particolarmente riguardante il settore farmaceutico. Il governo ha deciso di riequilibrare gli oneri tra le diverse regioni, cercando di garantire una maggiore equità nella distribuzione dei costi legati ai farmaci. Questo intervento ha come obiettivo quello di migliorare la sostenibilità del sistema sanitario, riducendo al contempo il peso che alcune regioni potrebbero dover affrontare in relazione al recupero delle spese.

Aumento dei contributi ai partiti

Si segnala un aumento di 3 milioni di euro nel tetto per i contributi ai partiti. Questo incremento è stato approvato sul testo originario presentato da Partito Democratico e Alleanza Verde e Sinistra. La riformulazione governativa, che prevedeva una soglia garantita dello 0,2 per mille sull’intero gettito IRPEF, è stata bloccata dal Quirinale. Questo aumento dei fondi destinati ai partiti potrebbe influenzare i prossimi appuntamenti elettorali, fornendo risorse aggiuntive per campagne e iniziative politiche.

Riapertura dei termini per il concordato preventivo

Infine, il decreto ha dato luce verde alla riapertura fino al 12 dicembre dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale per i soggetti ISA, scaduto il 31 ottobre. Questo strumento consente ai contribuenti di pagare le tasse basandosi su una proposta dell’Agenzia delle Entrate, che si allinea con i dati disponibili nell’amministrazione finanziaria. Tuttavia, i soggetti con regime forfetario non sono inclusi in questa possibilità. Con le risorse raccolte grazie a questo intervento, il governo intende perseguire un abbassamento dell’aliquota IRPEF per il secondo scaglione, da un attuale 35% a 33%.

Le modifiche introdotte dal decreto fiscale mostrano chiaramente l’intenzione del governo di alleggerire il carico fiscale su parti della popolazione e di sistemare questioni pendenti nel panorama politico ed economico del Paese.

Ultimo aggiornamento il 5 Dicembre 2024 da Sara Gatti

Change privacy settings
×