Il recente via libera del Senato al Decreto Infrastrutture rappresenta un importante passo avanti per l’ottimizzazione della rete viaria in Italia, con particolare focus sull’autostrada A22 che collega il Brennero a Modena. Tra le misure adottate, emerge un emendamento cruciale che si occupa di garantire investimenti significativi per questioni economiche pregresse, nel tentativo di migliorare le infrastrutture locali e promuovere un’adeguata manutenzione delle strade collegate.
Il fondo per la viabilitĂ lungo l’autostrada A22
Obbligo di investimento per la gestione autostradale
Con l’approvazione del Decreto, si stabilisce che la societĂ di gestione dell’A22 dovrĂ destinare una parte dei ricavi generati dall’autostrada in un apposito fondo. Questo rappresenta un cambio di rotta significativo, poichĂ© i proventi serviranno specificamente per migliorie infrastrutturali sia lungo il tracciato autostradale che per le strade adiacenti. Si tratta di un’iniziativa che garantisce investimenti nell’interesse pubblico, consentendo un intervento diretto sulla qualitĂ della viabilitĂ .
A differenza del fondo ferroviario, questo sarà gestito direttamente dalla società A22, in sinergia con le Province autonome di Bolzano e Trento. Un elemento che sottolinea l’importanza di un lavoro coordinato tra le istituzioni locali e le strutture di gestione della rete autostradale.
Le reazioni dei presidenti di provincia
Arno Kompatscher: un passo deciso verso il miglioramento delle infrastrutture
Arno Kompatscher, presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione, ha espresso soddisfazione riguardo a questa nuova disposizione, evidenziando come gli introiti dell’autostrada possano ora tradursi in benefici diretti per le comunitĂ locali. Il suo commento si concentra sull’importanza di un approccio integrato per la mobilitĂ lungo l’asse del Brennero, suggerendo che il progetto non solo migliorerĂ la viabilitĂ , ma contribuirĂ anche a una maggiore qualitĂ della vita per i residenti.
Maurizio Fugatti: una visione condivisa per la rete stradale
Anche Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha sottolineato l’importanza di questa misura per pianificare in modo efficace la rete stradale. Fugatti ha enfatizzato l’obiettivo comune di lavorare insieme su soluzioni che possano garantire un miglioramento delle condizioni di vita per i cittadini. Questa dichiarazione evidenzia un’alleanza strategica tra le province coinvolte, nella speranza di un monitoraggio costante e di interventi mirati.
Le implicazioni economiche del decreto
Versamenti allo Stato per i cosiddetti “extraprofitti”
Un altro aspetto cruciale del Decreto Infrastrutture è il concordato di pagamento della societĂ A22 allo Stato, pari a 232.776.612 euro per i cosiddetti “extraprofitti”. Questo importo, sensibilmente ridotto rispetto ai 500 milioni originariamente richiesti, copre un periodo che va dal 1° maggio 2014 al 31 dicembre 2022. La gestione di tale somma evidenzia la volontĂ di garantire stabilitĂ economica e di creare il giusto equilibrio tra interesse pubblico e privato.
Dopo aver effettuato un pagamento anticipato di 70 milioni di euro, A22 dovrà procedere con una serie di rate da qui al 2026. Le scadenze previste sono: 86 milioni di euro entro il 20 novembre 2024, seguiti da ulteriori versamenti che culmineranno con 51.184.408 euro entro il 15 dicembre 2026. Un piano di pagamento che, se rispettato, può facilitare la pianificazione di investimenti futuri.
Un emendamento che segna il futuro delle concessioni autostradali
Prospettive per nuovi progetti infrastrutturali
L’approvazione di questo emendamento non solo rappresenta un importante progresso nella gestione delle concessioni autostradali, ma apre anche la strada alla realizzazione di progetti infrastrutturali a lungo termine. Kompatscher e Fugatti hanno dichiarato che la nuova iniziativa permette di andare oltre l’autostrada, mirando a interventi che miglioreranno complessivamente l’infrastruttura regionale.
Questa visione condivisa tra le province, rafforzata dal Decreto girato in Senato, pone le basi per un sistema di mobilità più integrato e funzionale, favorendo la crescita economica e l’ottimizzazione della viabilità stradale. Diversificando le risorse e rendendo le infrastrutture più efficienti, si potrà finalmente raggiungere un obiettivo atteso da anni, quello di unire sviluppo economico e tutela del territorio.