Il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo decreto legge Sicurezza, un provvedimento ampio e articolato che introduce misure significative nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. Questo decreto sostituisce il disegno di legge precedentemente all’esame del Senato, mantenendo i 38 articoli originali e integrando sei modifiche suggerite dal Quirinale. Le nuove disposizioni mirano a rafforzare la sicurezza interna, offrire tutela agli agenti delle forze dell’ordine e garantire il supporto per il reinserimento lavorativo dei detenuti.
Misure di prevenzione e contrasto al terrorismo
Tra le novità di maggiore rilevanza c’è l’introduzione del reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo, punito con pene che vanno da due a sei anni di reclusione. La norma colpisce chiunque si procuri o possieda materiale contenente istruzioni per la preparazione e l’uso di armi letali, sostanze chimiche o tecniche utili per atti terroristici. Viene anche anticipata la soglia di punibilità per coloro che distribuiscono o pubblicizzano materiale contenente informazioni su esplosivi utilizzabili per reati gravi.
Questa misura si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge anche il noleggio di veicoli senza conducente: gli esercenti sono ora obbligati a comunicare i dati identificativi dei clienti per garantire controlli più efficaci. La sicurezza viene quindi estesa anche a reati connessi alla criminalità organizzata, traffico di stupefacenti e immigrazione clandestina.
Lotta alla criminalità organizzata e verifiche antimafia
Il decreto legge introduce sostanziali modifiche nel campo delle verifiche antimafia, estendendo la vigilanza anche al “contratto di rete”. Questo accordo, che unisce più imprese per collaborare su progetti comuni, diventa soggetto a controlli specifici. Inoltre, il ruolo del prefetto viene ridefinito: non potrà limitare gli effetti di un’interdittiva antimafia senza una richiesta formale da parte dell’imprenditore interessato e previa verifica istruttoria.
Le misure di assistenza per i superstiti delle vittime di mafia sono ampliate. Oltre ai diretti beneficiari, ora anche i familiari fino al quarto grado possono accedere a tali benefici, a condizione che il richiedente dimostri di aver interrotto i rapporti con il soggetto a rischio al momento dell’evento delittuoso.
Normative sui beni sequestrati e confisca
Ulteriori disposizioni riguardano la gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie. Collaboratori e testimoni di giustizia possono ora fondare società “fittizie” per svolgere attività garantite da un alto livello di sicurezza. Per i beni confiscati, si stabilisce che gli enti locali saranno coinvolti nella gestione degli immobili abusivi, mentre le procedure per la demolizione degli stessi saranno semplificate.
La legge prevede anche restrizioni per le persone legate a soggetti colpiti da confisca: non potranno svolgere attività lavorativa in aziende su cui grava un provvedimento di confisca. In aggiunta, vi è la volontà di facilitare l’iscrizione delle modifiche delle aziende sequestrate nel registro delle imprese, mentre i creditori delle aziende potranno essere soddisfatti mediante l’utilizzo dei patrimoni aziendali.
Infine, il termine di impugnazione per le misure di prevenzione è stato esteso da dieci a trenta giorni e i fondi per la messa in sicurezza delle scuole potranno essere utilizzati anche per i beni confiscati destinati agli enti locali.