Approvato il piano per le aree interne: una nuova fase per i comuni fragili

Approvato il piano per le aree interne: una nuova fase per i comuni fragili

Approvato il Piano nazionale strategico per le aree interne, un’iniziativa cruciale per sostenere lo sviluppo economico e sociale dei comuni vulnerabili, con focus su infrastrutture e opportunità di lavoro.
Approvato Il Piano Per Le Aree Approvato Il Piano Per Le Aree
Approvato il piano per le aree interne: una nuova fase per i comuni fragili - Gaeta.it

Il recente via libera al Piano nazionale strategico per le aree interne segna un passo significativo verso l’attuazione di un programma essenziale per i comuni italiani, specialmente quelli collocati in contesti di maggiore vulnerabilità. Questa strategia rappresenta un’opportunità per mitigare le difficoltà di sviluppo economico e sociale che affliggono queste aree. La notizia è stata comunicata con soddisfazione da Daniele Silvetti, sindaco di Ancona e vicepresidente vicario dell’ANCI, al termine di un incontro con il ministro per gli affari europei e le politiche di coesione, Tommaso Foti.

Il piano strategico e le sue implicazioni per i territori

L’approvazione del Piano nazionale strategico per le aree interne consente di passare da una fase di programmazione a una di esecuzione. Silvetti ha sottolineato che ora è cruciale che le regioni si attivino rapidamente per stipulare gli accordi di programma quadro. Questi accordi sono fondamentali, in quanto serviranno a delineare le modalità di intervento e a garantire i finanziamenti ai comuni che parteciperanno al piano.

La strategia è finalizzata a contrastare il declino demografico e a sostenere lo sviluppo sostenibile, investendo in infrastrutture, servizi e opportunità di lavoro. Questo approccio mira a rivitalizzare le aree interne, che spesso affrontano sfide significative, come la dispersione della popolazione e l’accesso limitato a servizi essenziali. Il piano non è solo una risposta alle esigenze immediate, ma anche un gesto verso una visione a lungo termine per il futuro delle comunità coinvolte.

Tempistiche e prossimi passi da seguire

Il vicepresidente vicario dell’ANCI ha messo in evidenza l’importanza di agire rapidamente, dato il contesto temporale in cui ci si trova. È fondamentale che tutti gli accordi vengano siglati nei prossimi mesi, al fine di dare il via alle attività programmate. Silvetti ha insistito sulla necessità che le regioni si dotino di specifici organismi per la gestione e l’attuazione delle strategie previste. Solo così si potrà garantire un avvio concreto e celere delle iniziative.

La fase operativa è attesa con grande fermento dai comuni coinvolti, che sperano di ricevere sostegno per le loro richieste e progetti. La collaborazione tra ANCI e gli enti locali sarà cruciale in questo processo, per assicurarsi che le esigenze specifiche delle comunità siano adeguatamente considerate.

Il supporto dell’Anci ai comuni

L’ANCI, insieme alle ANCI regionali, ha promesso di schierarsi al fianco dei comuni per facilitare l’accesso ai fondi e garantire che le proposte vengano accolte nella fase implementativa. Questo supporto si tradurrà in assistenza pratica e consulenze per aiutare le amministrazioni locali a navigare attraverso la complessità delle procedure burocratiche e ad ottimizzare l’uso delle risorse disponibili.

Silvetti ha ribadito l’importanza di un approccio collaborativo, sottolineando come il successo del piano dipenda dall’impegno condiviso tra le istituzioni e le comunità locali. La speranza è che queste misure possano portare a risultati tangibili, contribuendo a un rinnovato slancio economico e sociale nelle aree interne del Paese.

Change privacy settings
×