L’ufficio parlamentare di bilancio ha dato il via libera alle stime presentate nel documento di economia e finanza . La presidente Lilia Cavallari ha comunicato oggi ai presidenti del Senato e della Camera la validazione del quadro macroeconomico tendenziale. Questo documento, rilevato dal ministero dell’Economia, aggiorna i dati economici e si basa sui suggerimenti ricevuti il 26 marzo scorso su una versione precedente.
Previsioni economiche e incertezze
Le previsioni economiche sono state convalidate a condizione che i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vengano realizzati nei tempi previsti. Tuttavia, l’attuale situazione internazionale potrebbe influenzare significativamente le stime economiche italiane. Diverse tensioni recenti sui mercati globali hanno creato un clima di incertezza straordinariamente elevata. Questi fattori contribuiscono a orientare i rischi al ribasso, complicando ulteriormente le previsioni.
Il documento evidenzia che l’incertezza è un elemento chiave che i decisori devono tenere in considerazione. La realizzazione dei progetti, infatti, non è garantita, e il contesto internazionale è in continua evoluzione, il che rende difficile fare previsioni affidabili. In tale scenario, le stime di crescita potrebbero subire significative riduzioni, complicando la pianificazione economica.
Effetti dei dazi usa sul pil
Uno degli aspetti critici riguarda l’assenza di un accordo sui dazi imposti dagli Stati Uniti. In mansione di tale situazione, le proiezioni indicano un possibile calo di 0,1 punti percentuali del prodotto interno lordo nel 2025 e di 0,2 punti percentuali nel 2026. Stando alle stime tendenziali, il tasso di crescita potrebbe quindi fermarsi a +0,5% nel 2025 e +0,6% nel 2026, rispetto alle previsioni originali di +0,6% e +0,8%.
Guardando oltre il breve termine, il documento mette in evidenza che gli effetti più gravi potrebbero derivare dalle turbolenze sui mercati finanziari. Le simulazioni realizzate mostrano un impatto potenziale di -0,3 punti percentuali nel 2025 e di -0,5 punti nel 2027. Queste cifre rappresentano scenari piuttosto conservativi, considerando lo stato attuale delle relazioni commerciali e la dipendenza dall’andamento della domanda globale.
Quattro scenari economici per il futuro
Il documento di economia e finanza analizza quattro scenari economici differenti. Nel primo scenario, caratterizzato da un rallentamento della domanda mondiale, il prodotto interno lordo mostrerebbe una crescita inferiore di 0,1 punti percentuali nel 2025 e di 0,2 punti nel 2026. In seguito, una ripresa della domanda globale verso la fine del 2027 porterebbe a una crescita che supererebbe i livelli del quadro di riferimento, con un’accelerazione prevista nel 2028.
Il secondo scenario prende in considerazione l’andamento dei tassi di cambio, ipotizzando un euro più forte rispetto ad altre valute. In questo caso, il tasso di crescita del prodotto sarebbe inferiore di 0,1 punti percentuali a partire dal 2026. L’ipotesi di prezzi meno favorevoli per i beni energetici, nel terzo scenario, porterebbe a un decremento della crescita del Pil di -0,2 punti nel 2026 e -0,1 nel 2027.
Infine, il quarto scenario considera condizioni finanziarie meno favorevoli. In questo contesto, il ritmo di crescita del Pil italiano risulterebbe attenuato di 0,3 punti percentuali nel 2026, con incrementi più significativi a partire dal 2027. Questi scenari delineano un contesto complesso in cui l’italia dovrà navigare, tenendo conto delle variabili globali e interne che influenzano il proprio sviluppo economico.