La questione della selezione dei brani nel Festival di Sanremo 2025 ha recentemente attirato l’attenzione del Codacons, che ha presentato una denuncia all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. L’associazione segnalava una potenziale concentrazione di brani in mano a pochi autori, sollevando interrogativi sulla concorrenza nel mercato discografico. L’Autorità, dopo aver esaminato la denuncia, ha deciso di archiviare l’esposto, chiarendo che le modalità di selezione non infrangono le normative sulla concorrenza.
Il Codacons e le preoccupazioni per la concentrazione degli autori
Subito dopo la pubblicazione dei testi delle canzoni partecipanti al Festival di Sanremo 2025, il Codacons ha messo in luce una preoccupante tendenza: quasi il 70% dei brani in gara era stato scritto da una ristretta cerchia di autori, molti dei quali avevano già contribuito all’edizione 2024 del festival. L’associazione dei consumatori ha espresso preoccupazione per questa apparente concentrazione, rilevando che potrebbe avere effetti negativi sia sui cantanti emergenti che sugli utenti.
Il Codacons ha chiesto all’Antitrust di eseguire verifiche approfondite per accertare se questo monopolio nei diritti d’autore potesse configurare una violazione della concorrenza. Tra le argomentazioni presentate, figurava l’idea di una “casta discografica” che limiterebbe l’accesso al festival e ridurrebbe la varietà stilistica dei brani proposti. L’associazione si è preoccupata anche per gli autori le cui canzoni sono state escluse, evidenziando il potenziale danno economico derivante dai diritti d’autore accumulati dai pochi autori predominanti.
La risposta dell’Autorità garante della concorrenza
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha esaminato attentamente la denuncia del Codacons durante un incontro tenutosi il 4 marzo 2025. La valutazione ha portato alla conclusione che le modalità con cui vengono selezionati i brani di una manifestazione come il Festival di Sanremo non costituiscono una violazione delle norme sulla concorrenza.
Nel comunicato ufficiale, l’Autorità ha sottolineato che i fatti segnalati non rientrano nell’ambito della concorrenza commerciale, chiarendo che la selezione dei brani in competizione non incide sulle dinamiche di mercato né sulla promozione di artisti emergenti. L’analisi effettuata ha dimostrato che la questione non integra nessuna delle ipotesi di illecito concorrenziale previste dalla legislazione nazionale e dalla normativa europea.
Implicazioni per il mercato discografico e il futuro del Festival
L’archiviazione dell’esposto rappresenta una chiara posizione dell’Autorità riguardo alla libertà d’azione degli organizzatori del Festival di Sanremo nella scelta dei brani. Questa decisione pone interrogativi su come la concorrenza intesa nel contesto musicale venga interpretata. La mancanza di una violazione normativa significa che, mentre i cantanti emergenti possono avere domande valide da porre sulle loro opportunità nel mercato, le regole attuali non garantiscono automaticamente un accesso equo per tutti gli artisti in gara.
In futuro, potrebbe essere interessante osservare come quest’argomento sarà discusso nel dibattito pubblico e come eventuali cambiamenti nel panorama musicale possano influenzare la varietà artistica espressa nei festival. Ciò porterà a riconsiderare le dinamiche tra artisti, autori e la commissione di selezione, nonché le strutture di supporto che possono essere messe in atto per promuovere una scena musicale più diversificata e inclusiva.