Durante la messa Pontificale di Natale, l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, ha dedicato un momento significativo alla figura del “popolo della notte”. Con una riflessione profonda e toccante, Delpini ha messo in luce le storie di chi vive e lavora durante le ore più buie, sottolineando come il messaggio evangelico di gioia e speranza arrivi prima di tutto a queste persone.
La gioia annunciata a chi vive nella notte
L’arcivescovo ha richiamato l’immagine dei pastori, a cui il Vangelo attribuisce il primo annuncio della grande gioia che accompagna la nascita di Gesù. Queste parole colpiscono specialmente le persone che si trovano a dover affrontare le tenebre della notte per motivi di lavoro e necessità . Delpini ha evidenziato come questi uomini e donne, costretti a ritmi inversi rispetto alla società , rappresentino una risorsa fondamentale per la comunità , poiché si occupano di garantire la sicurezza e i servizi essenziali anche quando il mondo dorme. L’arcivescovo ha messo in risalto il loro lavoro silenzioso e spesso invisibile, esprimendo gratitudine per il loro impegno nel “custodire la vita della comunità ”.
Il messaggio di Delpini si è rivolto a coloro che, soprattutto nelle ore notturne, vegliano sui più fragili, come i malati e i loro assistenti, sottolineando l’importanza del loro ruolo. La presenza di Dio si manifesta in questi gesti quotidiani di cura e attenzione, ciò che conferisce un senso profondo alla sofferenza. In un clima di intima devozione, ha invitato tutti a riconoscere il valore di questi eroi anonimi, che crescono nell’ombra.
La luce divina anche per chi vive nella oscuritÃ
Monsignor Delpini non ha omesso di menzionare anche gli uomini e le donne che si abbandonano al male. Questi individui, attirandosi le tenebre con le loro azioni, sono anch’essi destinatari della grazia divina. Il messaggio angelico, in questo caso, si propone come una chiamata alla redenzione. L’arcivescovo ha dichiarato che anche queste persone possono trovare un cammino di speranza. La luce di Dio, infatti, si rivolge a tutti, in particolar modo a chi vive in situazioni di precarietà morale e sociale. Le parole di annuncio che gli angeli portano possono trasformare anche le situazioni più buie.
Anche coloro che sprecano il loro tempo, vivendo notti di eccesso e distrazione, sono compresi nel messaggio di Delpini. Riferendosi al loro comportamento, ha evidenziato che anche a questi “pellegrini della notte sprecata” gli angeli annunciano la possibilità di un cambiamento, incoraggiando tutti a cercare una via che conduca verso la luce. È un invito non solo a riflettere, ma a mettersi in cammino con speranza, superando le proprie tenebre interiori.
Un giubileo come segno di speranza
In chiusura della sua omelia, l’arcivescovo di Milano ha richiamato l’apertura del Giubileo, invitando tutti a non smettere di ricercare la luce. “Mettetevi in cammino, popoli della speranza.” Queste parole sono un appello davvero accorato, una sollecitazione a tutti affinché non si arrendano al buio. La notte, allora, non è solo un tempo da superare, ma un’opportunità per riscoprire il proprio cammino verso la luce, illuminando anche le vite di chi ci circonda.
Monsignor Delpini ha concluso la messa con un messaggio forte: gli angeli sono stati mandati a chiamare ogni persona, a prescindere dalle loro scelte o condizioni di vita. Questa inclusività del messaggio cristiano rappresenta un aspetto fondamentale ed è un invito che invita a riflettere e a riscoprire la luce presente anche nei momenti più difficili. La celebrazione del Natale diventa così un simbolo di una nuova vita che può sempre riemergere, sostenuta dalla speranza e dalla grazia di Dio.
Ultimo aggiornamento il 25 Dicembre 2024 da Armando Proietti