L’Arco Magno di San Nicola Arcella si erge maestoso lungo la Riviera dei Cedri, attirando turisti e amanti della natura da ogni angolo del mondo. Questa straordinaria formazione geologica, il cui incanto è frutto di millenni di erosione, si affaccia sul Golfo di Policastro. Al suo interno, una spiaggetta incantevole, nota come Grotta d’u Saracinu, con una laguna naturale a forma di mezzaluna, offre un rifugio di bellezza naturale che si estende per circa 25 metri. Questo sito è molto di più di una semplice meraviglia; è un patrimonio da preservare e valorizzare.
Riconoscimento e importanza del geosito
L’importanza scientifica e naturalistica dell’Arco Magno è stata riconosciuta dall’ISPRA , che ha deciso di includerlo nell’Inventario Nazionale dei Geositi. Questo registro censisce le località di rilevante interesse geologico in Italia, conferendo all’Arco Magno un valore indiscutibile e richiedendo una particolare attenzione alla sua tutela. La classificazione come geosito non solo evidenzia le sue caratteristiche geologiche uniche, ma pone anche l’accento sulla responsabilità che la comunità ha nei confronti di questo straordinario patrimonio naturale.
La dichiarazione di geosito rappresenta un’opportunità fondamentale per promuovere la consapevolezza riguardo alla protezione dell’ambiente. La bellezza naturale dell’Arco Magno e la sua unicità geologica spingono alla riflessione sulla necessità di preservare tali luoghi, rendendoli accessibili alle nuove generazioni. La sfida risiede nel bilanciare l’afflusso turistico e la conservazione. Questo complesso equilibrio è cruciale per garantire che l’Arco Magno continui a incantare i visitatori per gli anni a venire.
Gestione e tutela del sito: le percentuali di accesso
La gestione dell’Arco Magno è affidata alla Pro Loco di San Nicola Arcella, sotto la direzione di Cristina Avallone. La presidente ha implementato diverse misure per garantire la protezione del sito, senza compromettere l’accesso dei turisti. «Gestire i flussi turistici è una sfida complessa», spiega Avallone. A partire dalla prima stagione di regolamentazione, sono state attuate misure precise per tutelare il sito. Gli adulti possono rimanere all’interno dell’Arco Magno per 30 minuti al costo di 3 euro, mentre per i bambini il biglietto è fissato a 1,50 euro.
Le normative comprendono il divieto di fumare, consumare cibo e bevande, praticare giochi da spiaggia e utilizzare gonfiabili o materassini. Essenziale è il divieto di accesso via mare per tutte le imbarcazioni, a motore o a remi, che potrebbe compromettere l’integrità dell’ecosistema fra le pareti rocciose. Queste regole non solo proteggono l’ambiente, ma favoriscono anche una visita rispettosa e sicura.
L’interesse per l’Arco Magno è cresciuto nella scorsa stagione, con una registrazione che ha superato i 50.000 visitatori nel 2023 e oltre 80.000 nel 2024. L’apertura prolungata del sito ha spinto turisti a conoscere e rispettare le regole, mostrando crescente consapevolezza e attenzione verso la salvaguardia del luogo.
Riconoscimenti e sostenibilità: un premio all’impegno
L’Arco Magno non solo è un attrattore turistico, ma ha anche ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali che ne valorizzano la straordinaria bellezza. Tra questi, il sito “The World’s 50 Best Beaches” lo ha inserito al 39° posto delle spiagge più belle d’Europa, un traguardo che mette in evidenza l’importanza di una gestione adeguata. La Bandiera Blu, confermata nel maggio 2024 dalla Foundation for Environmental Education , premia l’impegno costante verso la sostenibilità ambientale e la tutela delle risorse naturali.
Questo riconoscimento, assegnato a località che si distinguono per il loro apporto alla preservazione ambientale, sottolinea l’importanza di investire nella sostenibilità e nella valorizzazione del patrimonio naturale. La Bandiera Blu è un simbolo di fiducia per i turisti, che possono visitare San Nicola Arcella con la certezza di trovarsi in una località impegnata nella protezione dell’ambiente.
La continua crescita del turismo in quest’area deve quindi essere accompagnata da strategie di sviluppo che privilegino non solo il numero di visitatori ma anche la loro qualità di approccio al luogo. La gestione dell’Arco Magno, che si distingue per la sua attenzione alla sostenibilità, è un esempio da seguire, un modello che potrebbe ispirare altre località che vogliono valorizzare le loro meraviglie naturali senza comprometterne l’integrità.