Armando Izzo assolto: la sentenza che cambia il futuro del calciatore del Monza

Armando Izzo assolto: la sentenza che cambia il futuro del calciatore del Monza

Armando Izzo, calciatore del Monza, è stato assolto dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e frodi sportive dalla Corte d’Appello di Napoli, riacquistando fiducia e supporto.
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Armando Izzo assolto: la sentenza che cambia il futuro del calciatore del Monza - Gaeta.it

La notizia dell’assoluzione piena di Armando Izzo ha catturato l’attenzione non solo degli appassionati di calcio, ma anche dell’intera opinione pubblica. Il calciatore, attualmente tesserato per il Monza, è stato al centro di un processo che lo vedeva accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e frodi sportive aggravate. Ora, dopo una lunga attesa, la Corte d’Appello di Napoli ha emesso il suo verdetto, chiudendo così una pagina difficile della carriera di Izzo. Questo articolo esplora le implicazioni della sentenza e la reazione del calciatore, così come il supporto ricevuto durante il processo.

La sentenza della Corte d’appello di Napoli

La Corte d’Appello di Napoli ha deciso di assolvere Armando Izzo da entrambe le accuse, con assertività e decisione. Il presidente Giovanni Carbone e il giudice relatore Alberto Maria Picardi hanno stabilito innanzitutto che “il fatto non sussiste” per quanto riguarda il concorso esterno in associazione mafiosa, di cui era accusato in relazione al clan della Vinella Grassi di Secondigliano. Nessuna responsabilità è stata riconosciuta nemmeno rispetto al reato di frodi sportive, legato alla presunta alterazione della partita Modena-Avellino, disputata il 17 maggio 2014, valida per il campionato di Serie B della stagione 2014-2015. La sentenza ha portato una boccata d’aria fresca non solo per Izzo, ma anche per il suo club e i suoi sostenitori, i quali ora possono guardare avanti con rinnovata fiducia.

La reazione di Armando Izzo

Dopo la lettura della sentenza, Armando Izzo ha espresso la sua soddisfazione per l’esito del processo. Le sue parole hanno evidenziato la fiducia riposta nella giustizia sin dall’inizio della vicenda. Il calciatore ha espresso gratitudine nei confronti dei suoi avvocati—Alfredo Capuano, Salvatore Nugnes e Stefano Montone—con i quali ha affrontato un percorso legale complesso. Le emozioni di Izzo non si sono limitate però solo al riconoscimento della competenza legale, ma si sono estese anche alla sua famiglia. Il calciatore ha voluto sottolineare il sostegno ricevuto dai suoi cari, la moglie Concetta, i figli e, in modo particolare, la memoria di suo padre, scomparso troppo presto. Questi legami familiari gli hanno fornito la forza necessaria durante questo periodo di ansia e incertezza.

Il supporto del Monza e dei suoi dirigenti

Una menzione particolare va al Monza Calcio e ai suoi dirigenti, che hanno dimostrato una fiducia incondizionata nei confronti di Izzo nonostante la situazione giuridica del calciatore. Adriano Galliani, direttore generale del club, e Silvio Berlusconi, presidente, sono stati citati da Izzo tra coloro che hanno mantenuto la loro fede nei suoi confronti. Questo sostegno, in un momento tanto delicato, ha rappresentato un ulteriore stimolo per il calciatore nel continuare a combattere per la sua innocenza. La situazione di Izzo ha messo in luce la vulnerabilità e la difficoltà che molti sportivi possono incontrare di fronte a accuse gravi e potenzialmente distruttive per le loro carriere.

Il caso di Armando Izzo, ora chiuso con un’assoluzione, riporta al centro del dibattito le questioni legate all’integrità nel mondo dello sport. La sentenza, pur portando un finale positivo per il calciatore, apre anche spunti di riflessione sulla necessità di un monitoraggio continuo e approfondito delle dinamiche tra sport e criminalità, affinché episodi simili non possano più ripetersi.

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