Un’importante scoperta ha avuto luogo nel comune di Prignano sulla Secchia, in provincia di Modena, dove i carabinieri hanno rinvenuto un arsenale di armi risalenti alla seconda guerra mondiale. L’operazione, svolta sotto la supervisione della procura di Modena, ha messo in luce un episodio inquietante che riguarda la gestione delle armi storiche e il loro impiego. La segnalazione di un anziano residente ha portato a un’accurata perquisizione all’interno di un’abitazione disabitata, rivelando un patrimonio bellico notevole.
Il contesto della perquisizione
L’allerta per le armi inutilizzate
La vicenda ha avuto inizio quando un anziano del luogo si è rivolto ai carabinieri per segnalare la presenza di un fucile mitragliatore ‘Sten’ di fabbricazione inglese, che aveva precedentemente rinvenuto nelle adiacenze della sua abitazione. La comunicazione di questo ritrovamento ha insospettito le autorità , che hanno deciso di approfondire l’indagine. La presenza di armi storiche, in particolare di quelle utilizzate durante la seconda guerra mondiale, rappresenta un serio rischio per la sicurezza pubblica, motivo per cui i militari hanno intrapreso l’azione di perquisizione.
L’anziano segnalatore ha già dimostrato in passato un senso civico, restituendo un’arma che, sebbene storica, poteva rappresentare un pericolo se non gestita correttamente. Il caso ha portato alla decisione di attivare una perquisizione più ampia in un fabbricato rurale disabitato, un’operazione che ha visto coinvolti sia i carabinieri della locale stazione che il nucleo artificieri di Bologna.
I dettagli dell’operazione
Il rinvenimento delle armi
L’ispezione del fabbricato in disuso ha portato a risultati sorprendenti e significativi. Già all’ingresso, i militari hanno avviato le ricerche nel vano murario, un luogo potenzialmente predisposto per nascondere armi e munizioni. L’intervento si è rivelato estremamente positivo, rivelando un fucile mitragliatore automatico M3 di fabbricazione statunitense, un’arma che ha avuto un ruolo fondamentale durante il conflitto bellico del secolo scorso.
Oltre al fucile mitragliatore, sono stati scoperti sette caricatori e un cospicuo quantitativo di munizioni: 741 cartucce di calibro 9×19. Il rinvenimento non si è limitato a questo, poiché gli agenti hanno anche trovato quattro bombe a mano, originarie sia degli Stati Uniti che del Regno Unito. La scoperta di ordigni bellici fa parte di un contesto più ampio che richiede grande attenzione, sia nella conservazione della memoria storica che nella garanzia della sicurezza pubblica.
Gestione della situazione e disinnesco
Procedure di sequestro e brillamento
In seguito al ritrovamento, le armi sono state immediatamente sottoposte a sequestro e messe a disposizione dell’autorità giudiziaria. Questo passaggio è cruciale, poiché consente di valutare l’origine e la storia delle armi rinvenute, oltre a predisporre le necessarie procedure per il loro smaltimento o conservazione sicura. Gli artiglieri sono stati coinvolti nella fase successiva, essenziale per garantire che gli ordigni potenzialmente pericolosi venissero trattati con la massima attenzione e precauzione.
Questa mattina, dopo le dovute valutazioni e in accordo con le normative vigenti, gli ordigni sono stati resi inoffensivi attraverso un’operazione di brillamento. Un’azione che permette non solo di neutralizzare potenziali minacce, ma anche di liberare il territorio da elementi che, se non controllati, potrebbero rappresentare un grave pericolo. Il lavoro dei carabinieri in questa circostanza evidenzia l’importanza della vigilanza e della pronta risposta alle segnalazioni della cittadinanza, affinché simili situazioni vengano gestite con serietà e competenza.
L’operazione a Prignano sulla Secchia sottolinea quanto sia fondamentale mantenere attivo il controllo su armi e ordigni ancora presenti nel nostro territorio, vestigia di un passato bellico che non deve essere trascurato.
Ultimo aggiornamento il 18 Agosto 2024 da Laura Rossi