La recente operazione della Polizia di Stato ha portato all’arresto di una giovane donna, accusata di aver messo a segno una serie di furti ai danni di persone ultrasessantacinquenni utilizzando una strategia tanto ingegnosa quanto inquietante. Il “metodo dell’abbraccio“, con cui la 25enne mirava a rubare portafogli senza farsi scoprire, ha richiamato l’attenzione delle autorità e ha dato avvio a un’indagine mirata nel quartiere di Casal de Pazzi.
Il metodo dell’abbraccio: come agiva l’indagata
La donna si avvicinava alle sue vittime con un atteggiamento spudorato e insistente, cercando di stabilire un contatto fisico. Questo approccio, che poteva apparire inizialmente inoffensivo e affettuoso, serviva invece a distrarre gli anziani, consentendole di appropriarsi silenziosamente dei loro portafogli. Le vittime, generalmente uomini e donne di età avanzata, non si rendevano conto delle reali intenzioni della giovane e accettavano il suo abbraccio, credendo di trovarsi di fronte a una persona amichevole.
Tuttavia, come spesso accade nei copioni criminali, non sempre le cose andavano come previsto. In un’occasione, una delle sue vittime si accorse delle reali intenzioni della donna e rifiutò l’abbraccio. In risposta, l’indagata si dimostrò violenta, spingendo l’anziana a terra e rubando il portafoglio prima di fuggire a bordo di un’auto. Quest’incidente ha rappresentato una svolta cruciale nelle indagini, poiché ha spinto la vittima a segnalare il crimine alle autorità.
L’indagine e le prove raccolte
L’aggressione ha attivato una mobilitazione da parte della Polizia del IV Distretto San Basilio, che ha avviato una serie di indagini per far luce su questa condotta ripetitiva. Gli investigatori hanno lavorato a stretto contatto con le vittime, raccogliendo le loro testimonianze e cercando di delineare un profilo comportamentale della donna. Le descrizioni fornite dalle persone coinvolte, unite all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza degli esercizi commerciali, hanno fornito indicazioni fondamentali.
Le indagini hanno rivelato che la giovane aveva già precedenti penali specifici e che spesso operava nella medesima zona. L’analisi dei filmati ha svelato la sua abitudine di effettuare prelievi dagli sportelli ATM usando le carte bancomat rubate. Ciò ha ulteriormente incriminato la donna, rappresentando una prova schiacciante del suo modus operandi.
L’arresto e le accuse
Al termine delle indagini, gli agenti della Polizia hanno effettuato l’arresto della 25enne, accusandola di rapina, furto aggravato, ricettazione e indebito utilizzo di carte di pagamento. L’Autorità Giudiziaria ha prontamente convalidato l’operato della Polizia, stabilendo che l’indagata dovesse essere sottoposta a custodia cautelare in carcere.
Anche se la giovane si trova attualmente in stato di detenzione, è importante sottolineare che rimane presunta innocente fino al termine del procedimento giudiziario. È trascorso del tempo da quando le prime segnalazioni hanno allertato le forze dell’ordine, ma ora i residenti di Casal de Pazzi possono sentirsi un po’ più al sicuro sapendo che i colpevoli sono stati presi e che la giustizia sta seguendo il suo corso.