La lotta contro il traffico di droga continua a preoccupare le autorità locali, e la recente operazione condotta dai carabinieri ha portato alla scoperta di una donna di 30 anni, accusata di svolgere un ruolo chiave nel rifornimento e nella distribuzione di stupefacenti nei boschi dell’Amiata. Le indagini hanno messo in luce una rete di spaccio attiva tra Abbadia San Salvatore e le foreste circostanti, rivelando un’organizzazione ben strutturata che approfitta della vegetazione fitta per nascondere le proprie attività illecite.
La rete di spaccio nei boschi dell’Amiata
Dal mese di agosto a settembre 2024, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Montalcino, insieme ai militari della Tenenza di Abbadia San Salvatore, hanno monitorato attentamente i movimenti della giovane donna. Ritenuta una vivandiera dei narcotrafficanti, la 30enne è stata sorpresa a consegnare dosi di droga ad acquirenti, apparentemente dopo aver ricevuto approvvigionamenti dai pusher, che operano sotto la copertura della folta vegetazione. Le indagini hanno rivelato che le cessioni avvenivano in punti strategici, lungo le strade principali e in prossimità dei boschi, utilizzati dai trafficanti come luogo di transito per evitare controlli.
La donna, già nota alle forze dell’ordine per una precedente condanna legata a reati di spaccio, è stata sottoposta a vigilanza da parte degli agenti. Questo ha consentito agli investigatori di raccogliere prove e testimonianze, che hanno contribuito a costruire un quadro chiaro delle sue attività illecite. I carabinieri hanno passato al setaccio l’area circostante, registrando numerosi incontri tra consumatori e spacciatori, confermando così l’esistenza di una rete di distribuzione ben consolidata. La presenza di assuntori noti nella zona ha ulteriormente avvalorato le conoscenze degli investigatori riguardo alla figura della 30enne.
Misure cautelari e conseguenze legali
A seguito delle evidenze raccolte, il giudice per le indagini preliminari di Siena ha emesso un’ordinanza di misura cautelare nei confronti della donna. Le disposizioni impongono l’obbligo di dimora nel comune di residenza, con divieto di allontanarsi dall’abitazione durante le ore notturne e l’obbligo di presentazione quotidiana presso gli uffici della polizia giudiziaria. Queste misure sono state adottate per prevenire ulteriori atti illeciti e garantire una sorveglianza efficace sulla situazione.
L’operazione eseguita dai carabinieri non solo ha portato all’arresto della donna, ma ha anche messo in evidenza il costante impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di droga nella regione. Le indagini proseguono, con l’obiettivo di smantellare completamente la rete di spaccio e perseguire ulteriormente i responsabili, garantendo così maggior sicurezza alla comunità . La presenza di reti di spaccio in aree boschive rappresenta un grosso problema, richiedendo un intervento incisivo delle autorità .
Le dinamiche criminali, specialmente nei contesti rurali come quello dell’Amiata, richiedono un’attenzione costante per assicurare un ambiente più sicuro e proteggere i cittadini. La risposta delle forze dell’ordine, come dimostrato da questo episodio, è diretta e mirata a porre freno a fenomeni che mettono in pericolo la sicurezza e la salute pubblica.