Rasema Sejdic, 37 anni, è stata arrestata dai carabinieri a Roma mentre si trovava alla stazione Piramide. Conosciuta nel milieu del crimine come la “Gazza ladra”, la donna è nota per le sue abilità nel borseggio, un’attività che ha portato a numerosi arresti nel corso degli anni. La sua storia si intreccia con quella di altre figure del crimine, come Ana Zahirovic, la croata conosciuta come “mamma borseggio”, ma Sejdic ha una carriera criminale che si estende per quasi due decenni e ora dovrà scontare una pena di 11 anni di carcere.
Il colpo nei pressi della stazione Piramide
La cattura di Rasema Sejdic è avvenuta grazie alla segnalazione di alcuni cittadini che avevano notato un comportamento sospetto della donna e delle due accompagna che erano con lei. Dopo aver avvisato le guardie del servizio di sicurezza della stazione, le autorità competenti sono intervenute. I carabinieri della stazione Garbatella hanno effettuato un rapido controllo che ha permesso di identificare la Sejdic, riconosciuta per i numerosi precedenti penali. Per cercare di evitare l’arresto, si è appellata al suo stato di gravidanza, dichiarando: “Sono incinta, non mi toccate”, ma dopo un check in ospedale è risultata effettivamente in stato interessante, con tre mesi di attesa.
Nonostante la gravidanza, il suo status non le ha garantito la libertà. Con un cumulo di pene che gravava su di lei, emesso dal tribunale di Milano, Sejdic è stata portata nel carcere di Rebibbia. Le norme italiane, infatti, stabiliscono che le donne incinte possono affrontare le conseguenze legali, ma non sempre è sufficiente a garantire la libertà.
Un passato criminale segnato da furti e arresti
Rasema Sejdic ha iniziato la sua carriera criminale giovanissima, venendo arrestata per la prima volta a soli 19 anni. Da quel momento, ha accumulato decine di denunce e arresti per furti e borseggi compiuti in diverse località, dalle stazioni di Milano a Roma. Si è ritrovata nel mirino delle forze dell’ordine per un lungo elenco di furti, che spazia da borse e portafogli ai profumi e ai prodotti di bellezza.
La sua modalità operativa ha reso difficile il suo arresto definitivo: ogni volta che le forze dell’ordine sono riuscite a catturarla, è tornata sempre in libertà, spesso grazie alla sua condizione di madre. Con già otto figli, Rasema è attualmente in attesa del suo nono bambino, il che le consente di richiedere dodici mesi di sospensione della pena. Ciò ha permesso alla donna di continuare il suo giro di furti, giocando abilmente con la legge e le sue vulnerabilità.
Il contesto del crimine a Roma e Milano
La figura di Rasema Sejdic è emblematiche del fenomeno del borseggio che affligge le grandi città italiane. Roma e Milano, in particolare, sono punti di riferimento cruciali per le bande specializzate in furti, dove le donne, spesso madri con bambini piccoli, sfruttano le loro condizioni per perpetrare i reati. L’utilizzo della maternità come giustificazione, e la possibilità di sospensione della pena, rendono il sistema giuridico percepito come un’opportunità di ritorno alla libertà dopo ogni arresto.
Le forze dell’ordine, consapevoli della difficoltà di fronteggiare questo fenomeno, stanno cercando di intensificare i controlli e le operazioni di prevenzione. L’arresto di Sejdic è un segnale di come il progetto di sicurezza pubblica sia in continua evoluzione per far fronte a situazioni sempre più complesse. Nel contesto urbano, davvero difficile sfuggire dalle maglie della giustizia, anche per una delle borseggiatrici più note del panorama italiano.