Due adolescenti di 16 anni sono stati arrestati dalla polizia a Bologna, mercoledì mattina, con l’accusa di aver commesso due rapine nelle prime ore del giorno, un episodio che ha riacceso l’attenzione sul fenomeno della criminalità giovanile nella città emiliana. Gli inquirenti continuano le indagini per identificare i complici ancora in fuga e per delineare un quadro più chiaro della situazione.
Gli episodi di rapina
Il primo attacco in via Andrea Costa
La sequenza di eventi è iniziata intorno alle 4:00, quando una residente ha allertato le forze dell’ordine, segnalando una rapina ai danni di un giovane uomo in via Andrea Costa. La vittima, un 30enne, presentava escoriazioni al volto e necessitava di assistenza medica, così è stato richiesto l’intervento del 118.
La ricostruzione fornita dagli investigatori ha messo in luce che il 30enne stava attraversando la strada in bicicletta quando è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi tra i 5 e i 6, che lo hanno tempestato di richieste di denaro. La situazione è rapidamente degenerata: al rifiuto della vittima, i giovani aggressori hanno afferrato il suo braccio, facendolo cadere a terra. Qui, lo hanno colpito ripetutamente, sfilandogli il cellulare, l’orologio e le carte di credito, per poi fuggire.
La vittima è stata trasportata in ospedale dove gli è stata diagnosticata una prognosi di sei giorni per trauma poli-contusivo, lasciando intravedere la gravità dell’aggressione subita. Questo episodio ha sollevato preoccupazioni riguardo alla sicurezza nella zona e sull’operato delle autorità nel prevenire simili atti di violenza.
Il secondo episodio in via San Felice
Non è passato molto tempo prima che un secondo allarme giungesse in centrale. Attorno alle 5:00, un’altra segnalazione di rapina è stata ricevuta, questa volta in via San Felice, dove un 40enne italiano è stato accerchiato da un gruppo di adolescenti. Dopo essersi rifiutato di consegnare del denaro, è stato minacciato e spruzzato con dello spray urticante al volto. I rapinatori lo hanno costretto a consegnare la sua bicicletta, mostrando una violenza che ha colpito non solo la vittima, ma l’intera comunità.
L’arrivo tempestivo della polizia ha permesso di fermare due dei presunti autori, entrambi sedicenni, uno dei quali era già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati di percossa e minacce. Le vittime hanno riconosciuto i due ragazzi come gli aggressori, contribuendo così a una rapida identificazione e cattura.
Le conseguenze legali
L’arresto e il collocamento nel CPA
I due sedicenni sono stati arrestati con l’accusa di rapina pluriaggravata in concorso con complici non identificati, una violazione significativa delle leggi italiane. Data la loro giovane età, la Procura per i minorenni ha disposto che entrambi siano collocati nel Centro di Prima Accoglienza di via del Pratello, un provvedimento che mira a garantire la loro riabilitazione e a tutelare la comunità.
L’operato della polizia e delle istituzioni ha evidenziato la necessità di un approccio più incisivo per affrontare i fenomeni di criminalità giovanile che, quotidianamente, destano preoccupazione tra i cittadini. Le autorità stanno analizzando l’onda crescente di aggressioni e rapine in giovane età e studiano strategie preventive al fine di garantire maggiore sicurezza nelle strade di Bologna.
Questo episodio mette in evidenza la complessità del fenomeno della delinquenza minorile e la responsabilità condivisa di famiglie, scuole e istituzioni nel fornire ai ragazzi una guida e alternative a comportamenti violenti e illegali.