A Cagli, in provincia di Pesaro-Urbino, due giovani di 19 e 22 anni sono stati fermati dai carabinieri la sera del 22 aprile per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il sequestro ha riguardato una quantità ingente di hashish e un’ingente somma in contanti, recuperata durante una perquisizione svolta in una tavernetta locale. I due ragazzi sono finiti agli arresti domiciliari o con misure restrittive disposte dal tribunale di Urbino.
La scoperta durante un controllo amministrativo a cagli
L’operazione è scattata in seguito a un controllo amministrativo richiesto dai carabinieri nella tavernetta del ventiduenne, ubicata nel centro di Cagli. Al momento dell’arrivo dei militari, erano presenti entrambi i giovani. Alla vista delle divise, il ragazzo di 19 anni ha tentato di fuggire da un’uscita secondaria ma è stato subito bloccato dalle forze dell’ordine.
Dai primi accertamenti, il diciannovenne aveva con sé 100 grammi di hashish e 1.170 euro in contanti. Il denaro è stato ritenuto provento dell’attività di spaccio ed è stato sequestrato insieme alla droga. Questa prima fase ha dato il via agli approfondimenti da parte degli investigatori, che hanno fatto partire la perquisizione nell’intera tavernetta.
Dettaglio della perquisizione e sequestro della sostanza stupefacente
Durante il controllo nell’appartamento, i carabinieri hanno trovato quasi mezzo chilo di hashish occultato all’interno della tavernetta. Accanto alla sostanza, è stato rinvenuto un bilancino di precisione, strumento utilizzato per la suddivisione e la vendita delle dosi. Nell’abitazione erano presenti anche 1.000 euro in contanti, somma anch’essa sottoposta a sequestro considerata parte del giro di spaccio.
Il quantitativo complessivo di hashish sequestrato supera i 500 grammi, cifra significativa che conferma la presenza di un’attività di traffico e non un semplice possesso personale. Le modalità del ritrovamento e gli strumenti per il dosaggio puntano verso un trattamento professionale della sostanza.
Provvedimenti giudiziari a carico dei due giovani coinvolti
Dopo le operazioni di sequestro, i due sono stati accompagnati nelle loro abitazioni e messi agli arresti domiciliari in attesa di udienza. La mattina del 24 aprile, il tribunale di Urbino si è pronunciato sulle misure restrittive da applicare ai due giovani.
Per il ventiduenne è stato confermato il regime degli arresti domiciliari, mentre per il diciannovenne è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una misura meno severa ma che impone un controllo costante sulla sua presenza nel territorio e sui suoi spostamenti.
L’azione dei carabinieri ha così chiuso un caso che coinvolgeva una notevole quantità di sostanze stupefacenti, interrompendo un’ipotetica rete di spaccio locale. L’indagine resta aperta e ha ancora bisogno di approfondimenti per chiarire eventuali collegamenti con altri soggetti o zone limitrofe.