Due uomini di origine georgiana sono stati fermati a fan o dalla polizia per una serie di furti compiuti all’interno del supermercato coop lungo la strada statale 16. L’operazione è scattata dopo la segnalazione di un veicolo sospetto, già noto alle forze dell’ordine per episodi simili. Le indagini si sono rapidamente concluse con la cattura dei ladri, che avevano rubato prodotti per la cura del corpo per un valore vicino ai 1.200 euro.
Come la polizia ha intercettato i sospetti a fan o
La segnalazione è partita grazie al sistema di controllo targhe installato in città . Una vettura, conosciuta per essere utilizzata in furti precedenti, è stata individuata mentre si trovava fuori dal supermercato coop. Gli agenti si sono concentrati sull’auto e hanno notato all’interno uno dei due sospetti in possesso di parte della refurtiva. Immediato l’intervento per fermare entrambi: il secondo uomo è stato bloccato sempre nell’area del negozio, con addosso una borsa schermata con alluminio. Questo particolare rivestimento aveva la funzione di eludere i dispositivi antitaccheggio, permettendo il passaggio senza segnalazioni.
La presenza di sistemi di lettura automatica delle targhe ha quindi avuto un ruolo chiave. Il controllo continuo delle zone a rischio ha permesso alla polizia di agire senza ritardi, interrompendo un modus operandi che spesso fa affidamento proprio su escamotage tecnologici per sfuggire alle verifiche.
Dettagli sul furto e i prodotti rubati nel supermercato
Il bottino consisteva soprattutto in articoli per la cura della persona, come rasoi e profumi. Questi prodotti, riconosciuti per il loro valore e la facilità con cui possono essere portati via, sono spesso presi di mira in situazioni di taccheggio. Nel caso specifico, la refurtiva complessiva si aggira attorno ai 1.200 euro. La modalità con cui la refurtiva è stata raccolta e nascosta dai due dimostra una certa preparazione e consapevolezza del rischio.
Le indagini sul posto hanno permesso di accertare che la strategia usata è stata accuratamente pianificata. L’uso di buste schermate è un mezzo noto in certi ambienti per evitare il segnale dei dispositivi elettronici. L’episodio mette in luce le vulnerabilità dei punti vendita di grande afflusso, costretti a potenziare la sorveglianza per ridurre furti simili.
Il procedimento giudiziario e le misure cautelari decise a fan o
Dopo l’arresto, i due sono stati portati davanti al giudice che ha convalidato il fermo. Per entrambi è stato disposto il divieto di dimora nella provincia di Pesaro e Urbino, misura che limita la loro presenza nella zona per evitare ulteriori reati. I due hanno fatto richiesta di termini a difesa, ottenendo una pausa prima del processo per preparare le loro controdeduzioni.
Questa fase processuale punta a garantire un adeguato svolgimento delle indagini e l’esame delle prove raccolte. Al momento non sono stati resi noti ulteriori dettagli sulle motivazioni specifiche che hanno spinto all’adozione di queste misure restrittive, ma il divieto di dimora viene spesso scelto in casi di sospensione necessaria per evitare il ripetersi di furti in quella zona.
Futuri sviluppi del procedimento
Lo svilupparsi del procedimento nelle prossime settimane sarà cruciale per comprendere il quadro completo, con la possibilità di ulteriori indagini o iniziative di polizia per contrastare la microcriminalità locale legata ai furti nei supermercati.