Arrestati a Matera due albanesi: detenzione di armi e evasione dal carcere tra le accuse

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Arrestati a Matera due albanesi: detenzione di armi e evasione dal carcere tra le accuse - Gaeta.it

Un'operazione della Polizia di Matera ha portato alla cattura di due uomini di nazionalità albanese, coinvolti in reati gravi, tra cui detenzione illegale di armi clandestine e evasione penale. La vicenda è emersa in seguito a un episodio di violenza avvenuto nel centro della città, documentato attraverso video che hanno rapidamente fatto il giro del web. Gli agenti, dopo un'attenta analisi, sono riusciti a identificarli e a rintracciarli.

La violenta aggressione in centro città

Contenuto virale e analisi dei video

La violenza che ha portato all’arresto dei due uomini è avvenuta in un’area centrale di Matera, attirando l’attenzione della comunità locale grazie alla diffusione di video amatoriali registrati da passanti. Questi filmati, divenuti rapidamente virali, mostrano con chiarezza un'aggressione ai danni di un uomo, mentre gli aggressori si mostrano spregiudicati e privi di scrupoli. L’esame meticoloso delle immagini ha permesso alle forze dell'ordine di raccogliere prove fondamentali per l’identificazione dei sospetti.

Grazie a queste prove visive, la Polizia ha potuto agire celermente, compiendo nei giorni successivi perquisizioni mirate. Le accuse nei confronti dei due albanesi non si limitano all'aggressione, poiché entrambi sono stati denunciati anche per lesioni personali in concorso. La gravità della situazione ha spinto agenti e magistrati a un'azione rapida, per garantire la sicurezza della comunità.

Il trentenne arrestato: armi e perquisizioni

Sequestri e scoperta delle armi clandestine

Uno dei due arrestati è un trentenne accusato di detenzione illegale di armi. Dopo l'analisi dei videoclip e il successivo lavoro investigativo, gli agenti hanno effettuato una perquisizione nella sua abitazione, dove hanno rinvenuto due pistole di provenienza clandestina. Queste armi, originariamente progettate per essere a salve, erano state modificate in modo da diventare armi da fuoco vere e proprie. Inoltre, durante la perquisizione, sono stati trovati sei proiettili e materiale utilizzabile per il confezionamento di sostanze stupefacenti, aumentando così le preoccupazioni sulla potenziale attività criminosa del soggetto.

La scoperta di tali elementi ha sollevato allerta tra le forze dell'ordine, poiché suggerisce una possibile rete di traffico di armi e droga nella zona. Questa operazione mette in evidenza non solo il rischio legato alla detenzione di armi, ma anche la presenza di attività illecite connesse al mercato della droga, che possono influenzare la sicurezza pubblica.

Il ventisettenne: evasione e false generalità

Ricostruzione della fuga dal carcere

Il secondo uomo coinvolto nell'operazione, un ventisettenne, è risultato essere un evaso dal carcere di Modena, dove stava scontando una pena di un anno e otto mesi per vari reati, tra cui rapina e furti. La fuga è avvenuta lo scorso 2 maggio, quando l'uomo, usufruendo di permessi di lavoro, ha deciso di non fare rientro in carcere. Il suo arresto è stato reso possibile solo dopo un attento lavoro di intelligence da parte della Polizia, che lo ha rintracciato nonostante avesse fornito ai agenti false generalità.

Questa situazione sottolinea le importanti problematiche legate alla gestione delle misure alternative alla detenzione e la necessità di un monitoraggio rigoroso dei detenuti in permesso. L'operazione della Polizia di Matera non solo fa luce su un caso specifico ma pone anche l'accento sull'urgenza di rivedere strategie di sicurezza e prevenzione delle evasioni, per migliorare la sorveglianza dei soggetti già evidenziatisi come pericolosi per la collettività.

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