Arrestati a milano due imprenditori vicini alla mafia

Arrestati a milano due imprenditori vicini alla mafia

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Arrestati a Milano Due Imprenditori Vicini alla Mafia - Gaeta.it Fonte foto: notizie.virgilio.it

La Direzione investigativa antimafia di Milano ha portato a termine l’arresto di due imprenditori attivi nel settore edilizio, sospettati di legami con la mafia italiana. Le autorità li accusano di reinvestire capitali illeciti nel settore economico settentrionale e di ottenere appalti pubblici per conto di clan mafiosi. Oltre agli arresti, sono stati eseguiti sequestri per un valore di 5 milioni di euro in diverse città italiane.

Arresti Eseguiti a Milano

Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Milano hanno condotto gli arresti questa mattina, giovedì 18 luglio, in seguito a un’ordinanza emessa dal tribunale locale su richiesta della procura distrettuale antimafia. Le indagini hanno portato in carcere due imprenditori siciliani, di 46 e 59 anni, con attività nel settore edilizio e basate a Milano.

Fonte foto: ANSA

I due imprenditori risultano affiliati al clan mafioso dei “Barcellonesi”, operante nella provincia di Messina, e sono stati accusati di varie attività illecite legate alla mafia.

Legami con la Mafia e Appalti Pubblici

Secondo le autorità, i due imprenditori avrebbero creato diverse società nel settore edilizio a Milano, utilizzando prestanome per mascherare i veri beneficiari legati alla criminalità organizzata. Queste società avrebbero partecipato e vinto numerosi appalti pubblici in varie regioni italiane, incluso progetti finanziati attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza .

Le imprese coinvolte avrebbero quindi subappaltato i lavori ad altre aziende, alcune con sede in Calabria, al fine di eludere le leggi antimafia e ottenere profitti illeciti dalle attività.

Sequestro di Beni per Milioni di Euro

Una delle società coinvolte nell’indagine è stata sottoposta a controlli finanziari dalla Guardia di Finanza di Milano, che ha coordinato il sequestro di beni immobili, quote societarie e conti correnti per un totale approssimativo di 5 milioni di euro, su disposizione del tribunale.

L’operazione ha evidenziato la complessità delle reti illegali che si infiltrano nel settore economico, sfruttando le debolezze del sistema per trarre vantaggio dal mercato e dall’erogazione di appalti pubblici. La lotta contro la criminalità organizzata rimane una priorità per le autorità italiane, che continuano a monitorare attentamente i movimenti illeciti nel territorio nazionale.

Ultimo aggiornamento il 18 Luglio 2024 da Armando Proietti

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