Arrestati due albanesi a Matera per armi clandestine e evasione: gli ultimi sviluppi

Arrestati due albanesi a Matera per armi clandestine e evasione: gli ultimi sviluppi

Arrestati due albanesi a Mater Arrestati due albanesi a Mater
Arrestati due albanesi a Matera per armi clandestine e evasione: gli ultimi sviluppi - Gaeta.it

Due uomini di nazionalità albanese sono stati catturati a Matera dalla Polizia, attirando l’attenzione per le loro attività illecite. Il primo, un trentenne, è accusato di detenzione illegale di armi, mentre il secondo, un ventisettenne, è risultato evaso dal carcere di Modena. Questo articolo esplorerà i dettagli di queste catture e il contesto della violenta aggressione che ha preceduto gli arresti.

La violenta aggressione e l’intervento della polizia

Un’aggressione documentata sui social

I due uomini sono stati coinvolti in una violenta aggressione a un terzo soggetto nel centro di Matera, che ha catturato l’attenzione pubblica grazie alla diffusione di video amatoriali diventati virali. Le immagini hanno rivelato la brutalità dell’attacco: i colpi inflitti all’uomo erano evidenti e giustificavano l’intervento immediato delle autorità. La Polizia ha avviato un’indagine per identificare i responsabili, utilizzando i video come evidenza primaria.

Nel corso delle indagini, è emerso che il trentenne aveva un ruolo significativo nell’aggressione, cosa che ha portato gli agenti ad intensificare i controlli sul suo profilo e sulle sue attività. La denuncia per lesioni personali in concorso è stata uno dei principali motivi per cui la Polizia ha deciso di agire.

Come sono stati rintracciati

Dopo aver identificato il trentenne tramite l’analisi delle immagini video, gli investigatori hanno deciso di effettuare una perquisizione presso il suo domicilio. Questa operazione ha portato alla scoperta di prove concrete relative alla detenzione illegale di armi. L’indagine ha messo in luce l’importanza del lavoro della Polizia, che ha utilizzato tecnologie e metodi investigativi moderni per risalire all’identità dei criminali.

Il sequestro delle armi e altri reperti

Armi modificate e materiali per la droga

All’interno dell’abitazione del trentenne, gli agenti hanno trovato due pistole con i numeri di matricola parzialmente obliterati. Non solo, sono stati rinvenuti anche sei proiettili e del materiale che potrebbe essere impiegato per il confezionamento di stupefacenti. Le pistole, originariamente progettate per essere armi a salve, erano state illegalmente modificate, trasformandole in armi da fuoco funzionanti.

Questo ritrovamento ha sollevato preoccupazioni non solo sulla sicurezza pubblica, ma anche sulla crescente criminalità organizzata che sta investendo la regione. La presenza di armi clandestine è un segnale allarmante, rendendo necessarie ulteriori operazioni di controllo e monitoraggio.

Le implicazioni legali e sociali

Le autorità locali sono ora sotto pressione per garantire che tali situazioni non si ripetano, intensificando la sorveglianza in aree ad alto rischio di criminalità. La segnalazione dei cittadini e la cooperazione con le forze dell’ordine saranno essenziali per prevenire futuri episodi di violenza e per dissuadere attività legate al traffico di armi e stupefacenti.

La posizione del ventisettenne e la sua evasione

Evasione dal carcere e identità falsificata

Il ventisettenne, rintracciato successivamente, inizialmente ha fornito alle autorità false generalità, complicando il suo arresto. Solo dopo un’indagine più approfondita è emerso che l’uomo era evaso dal carcere di Modena il 2 maggio, dopo aver lasciato la struttura per motivi di lavoro. Era sottoposto a una condanna per rapina e furti, con una pena di un anno e otto mesi da scontare.

Il recupero del ventisettenne rappresenta un’altra vittoria per le forze dell’ordine, nell’ambito di una lotta continua contro la criminalità. La sua evasione, segnalata come un evento preoccupante, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza delle carceri e sulla gestione dei permessi di lavoro concessi ai detenuti.

Risvolti futuri e controlli

Con l’arresto dei due albanesi, le autorità si preparano a intensificare i controlli e le operazioni nelle aree ad alto rischio, monitorando attentamente i detenuti che usufruiscono di permessi di lavoro. Le indagini continueranno per accertare eventuali complicità e per garantire che la sicurezza pubblica venga mantenuta.

Ultimo aggiornamento il 23 Agosto 2024 da Marco Mintillo

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