Un recente episodio di violenza a Verona ha portato all’arresto di una donna di 46 anni e del suo nuovo compagno di 55, entrambi accusati di atti persecutori e lesioni personali aggravate. Questo grave caso di aggressione è emerso a seguito della denuncia di un 48enne italiano, ex compagno della donna, che ha raccontato di essere stato vittima di minacce e violenze fisiche. Al centro della contesa vi è la custodia del figlio di soli 4 anni, affidato all’uomo.
Gli avvenimenti che hanno portato all’arresto
La denuncia dell’ex compagno
Il 48enne ha trovato il coraggio di segnalare all’autorità locale diverse situazioni di violenza che si sono susseguite negli ultimi tempi. Secondo la sua narrazione, la donna ha messo in atto un sistema di minacce e aggressioni, con l’intenso intento di estorcergli la custodia del bambino. Il racconto si fa sempre più preoccupante: le minacce comprendevano promesse di violenze di grave entità , tra cui l’utilizzo di sicari per metterlo a disagio e danneggiarlo fisicamente.
Momenti di violenza sotto gli occhi del bambino
Uno degli episodi più inquietanti è avvenuto davanti al bambino. Le aggressioni si sono intensificate, culminando in un attacco in cui l’ex compagno è stato colpito con acido, fortunatamente senza conseguenze permanenti. Diversamente, un secondo passaggio della violenza ha visto l’uomo ricevere ferite causate da un punteruolo, che si è conficcato nel suo braccio mentre cercava riparo nella casa di sua madre. Questi atti di vandalismo psicologico e fisico hanno gravemente minato la sicurezza e il benessere del bambino, rendendo la situazione ancora più critica.
L’indagine e l’arresto
La cattura dei sospetti
Le indagini condotte dai Carabinieri di Verona si sono concentrate sulla coppia, già nota alle forze dell’ordine. Dopo aver raccolto prove sufficienti a confermare le denunce dell’ex compagno, gli agenti hanno rintracciato la donna e il suo nuovo compagno a San Giovanni Lupatoto e Albaredo d’Adige. Sulla base di queste prove e del consistente clima di minacce e violenze, il Giudice per le indagini preliminari ha emesso un ordine di custodia cautelare.
Misure cautelari e trasferimento al carcere
Dopo l’arresto, i due sospetti sono stati trasferiti al carcere di Montorio, dovendo ora affrontare le conseguenze legali delle loro azioni. Il caso rimane sotto la supervisione della magistratura, che valuterà ulteriormente la situazione familiare, tenendo conto anche del benessere del bambino coinvolto, al quale dovranno essere garantiti sostegno e protezione.
La vicenda, di estrema gravità , illustra l’urgenza di affrontare il fenomeno delle aggressioni domestiche e delle tensioni legate alla custodia dei minori, temi che richiedono una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della società . La sicurezza dei bambini deve sempre essere una priorità , soprattutto in situazioni di conflitto tra genitori.