Un recente intervento dei Carabinieri della Tenenza di Fondi ha portato all’arresto di due cittadini stranieri, di 45 e 39 anni, accusati di furto in abitazione aggravato e porto abusivo di oggetti potenzialmente letali. Entrambi con precedenti penali, sono stati colti in flagranza di reato, coinvolti in un’operazione complessa che ha comportato l’identificazione di un terzo complice. Questa operazione si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte delle forze dell’ordine contro i crimini predatori.
L’intervento che ha svelato il furto
La notte di venerdì, intorno alle 3 del mattino, i carabinieri della Tenenza di Fondi erano impegnati in un normale servizio di pattugliamento del territorio quando hanno notato un individuo con uno zaino in spalla che si muoveva con un’andatura sospetta verso un’autovettura. Quest’auto risultava intestata a una terza persona e, al momento del controllo, era occupata da un secondo uomo. Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento del primo soggetto, hanno deciso di procedere con un controllo approfondito.
La perquisizione ha portato al sequestro di alcune banconote indiane, equivalenti a circa 60 euro, oltre a diversi monili in oro, documenti e oggetti personali. Sorpresa e allerta tra i carabinieri: questi beni erano il frutto di un furto appena consumato in una casa vicina, situata al piano terra di uno stabile nelle immediate vicinanze del luogo del controllo. Inoltre, sotto il sedile anteriore dell’auto è stato rinvenuto un tubo in metallo, presumibilmente utilizzato come attrezzo per scassinare, che è stato anch’esso sequestrato.
Identificazione e complici nel furto
Le operazioni successive hanno rivelato ulteriori dettagli sul furto e sui suoi autori. I carabinieri, diretti dal comandante Alessandro Ragni, hanno avviato un’indagine immediata che ha portato all’identificazione di un terzo complice, la cui presenza al momento del controllo non era stata registrata. Questo individuo ha avuto un ruolo cruciale nel pianificare il colpo, dimostrando una rete di collaborazioni tra i tre uomini.
Un aspetto rilevante dell’indagine è emerso quando si è scoperto che uno dei due fermati era ricercato: costui era sottoposto a una misura di sicurezza che prevedeva il divieto di avvicinamento alla vittima di un precedente delitto. Questo individuo stava già scontando una pena che prevedeva l’utilizzo di un braccialetto elettronico, misura emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Latina e monitorata dal Commissariato di polizia di Fondi.
Ritorno della refurtiva e situazione legale degli arrestati
Dopo il recupero della refurtiva, i Carabinieri hanno provveduto a restituire i beni al legittimo proprietario, chiudendo un cerchio importante di giustizia per la vittima del furto. La restituzione della refurtiva non solo ha portato un sollievo immediato al proprietario derubato, ma ha anche rafforzato la reputazione delle forze dell’ordine locali, sempre pronte ad intervenire e risolvere situazioni di emergenza.
Gli arrestati sono stati sottoposti a misure di sicurezza nelle camere di sicurezza della Tenenza, in attesa di ulteriori procedure legali. La loro capacità di eludere la giustizia nel passato e la rapidità con cui sono stati riacciuffati gioca a favore di una maggiore sorveglianza nel territorio, con l’obiettivo di prevenire atti simili e mantenere un ambiente di sicurezza per la comunità di Fondi.
Ultimo aggiornamento il 26 Ottobre 2024 da Sofia Greco