Quattro cittadini marocchini sono stati fermati nelle province di Pavia e Varese con l’accusa di gestire un’attività illegale di detenzione e spaccio di droga. Le indagini condotte dai carabinieri di Stradella hanno portato alla luce anche episodi di estorsione e aggressioni armate legate al controllo del mercato della droga nella zona.
il contesto delle indagini e gli arresti
L’inchiesta nasce dopo una serie di episodi violenti a Broni, comune in provincia di Pavia, area dove erano in corso tensioni per il predominio nello spaccio di sostanze stupefacenti. Tra questi casi si segnala il tentato omicidio di un uomo, avvenuto nell’aprile di tre anni fa. Questi fatti hanno messo in evidenza una lotta senza esclusione di colpi tra gruppi criminali per mantenere il controllo del territorio.
episodi di violenza e minacce
Successivamente, nel novembre 2022, un altro episodio grave ha spinto gli inquirenti ad approfondire: un uomo di origine marocchina è stato minacciato con una pistola alla testa, immobilizzato e chiuso nel bagagliaio di un’automobile, per poi essere picchiato brutalmente. “L’obiettivo era costringere la vittima a proseguire con le attivitĂ di spaccio sotto minaccia.”
Questi episodi hanno acceso un faro sulla rete criminale che agiva nelle province di Pavia e Varese e hanno portato all’arresto dei quattro sospetti. Gli uomini sono stati individuati e fermati grazie a mesi di investigazioni tra intercettazioni e monitoraggi sul territorio da parte dei carabinieri di Stradella.
tipologie di reati contestati e modalitĂ operative
I quattro marocchini trovati responsabili sono accusati di reati diversi ma connessi tra loro: detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, possesso illegale di armi e atti di estorsione commessi in concorso. Questi illeciti ricostruiscono un quadro di una struttura criminale che non si limitava solo alla vendita di droghe, ma si serviva delle minacce e della violenza per imporre la propria presenza.
distribuzione e modus operandi
L’organizzazione distribuiva cocaina, eroina e hashish. Le modalitĂ di spaccio erano pensate per sfuggire ai controlli: l’attivitĂ si svolgeva lungo strade poco frequentate e in luoghi isolati come boschi e cascinali abbandonati. Questi ritrovi garantivano un certo anonimato e una via di fuga nelle campagne, lontano dagli occhi delle forze dell’ordine.
Nel corso dell’indagine sono state intercettate piĂą di 22mila conversazioni telefoniche. Da queste comunicazioni è emerso che la clientela si spostava anche dalle zone limitrofe, in particolare dalla provincia di Piacenza, per acquistare stupefacenti. L’organizzazione, con questi volumi, arrivava a guadagnare circa tremila euro ogni giorno.
impatto sulla sicurezza e attività delle forze dell’ordine
Gli episodi di violenza collegati allo spaccio hanno prodotto un clima di insicurezza nell’area di Broni e negli altri comuni interessati. La presenza di armi e il ricorso ad atti intimidatori hanno allarmato non solo gli abitanti ma anche le autorità locali. Il tentativo di tenere il mercato della droga sotto stretto controllo era accompagnato da una forte pressione sugli spacciatori “ribelli” attraverso estorsioni.
I carabinieri di Stradella hanno condotto un lavoro di analisi e monitoraggio durato diversi mesi, raccogliendo intercettazioni e testimonianze per stringere il cerchio attorno agli indagati. L’arresto di questi sospettati rappresenta un intervento mirato per arginare il fenomeno, contrastando non solo la diffusione di sostanze stupefacenti ma anche la violenza collegata ad essa.
L’operazione dimostra come la criminalità organizzata tenti di infiltrarsi nel tessuto sociale delle province di Pavia e Varese usando metodi violenti e ricatti. Le indagini continueranno per chiarire eventuali responsabilità ulteriori e individuare altri soggetti coinvolti nelle attività illecite.
Questi sviluppi offrono uno spaccato delle difficoltà che le forze dell’ordine incontrano per fronteggiare gruppi criminali radicati che mantengono il controllo del territorio per via dello spaccio di droga e la loro capacità intimidatoria con armi e minacce.