La Polizia di Stato di Latina ha concluso un’operazione mirata che ha portato all’arresto di tre giovani, tutti poco più che ventenni, ritenuti responsabili di due rapine avvenute il 9 gennaio nel centro della città . Grazie a un’attenta ricostruzione degli eventi e a indagini rapide, gli agenti sono riusciti a rintracciare i sospetti, che avevano mostrato un comportamento particolarmente audace nel compiere i reati. Le rapine si sono verificate a Piazza del Popolo e nelle vie circostanti, luoghi notoriamente affollati e battuti.
La sequenza delle aggressioni e le modalità di rapina
Le indagini hanno messo in luce dettagli inquietanti circa le modalità delle rapine. I tre giovani avrebbero minacciato le loro vittime brandendo una pistola, che successivamente è stata accertata come un’arma giocattolo. Le aggressioni non sono state isolate; in totale, quattro persone sono state presi di mira nel corso di pochi minuti. Gli attaccanti hanno cercato di sottrarre vari oggetti, tra cui denaro contante, sigarette, cellulari e in alcuni casi anche cibo, evidenziando uno spregio non solo per la legge, ma anche per la dignità delle persone aggredite.
Le vittime hanno subito un notevole trauma, essendo state minacciate in spazi pubblici e in momenti di apparente normalità . Queste azioni hanno suscitato allarme tra i residenti e i commercianti della zona, che hanno espresso preoccupazione per la sicurezza pubblica. L’operato della Polizia è stato immediato e ben coordinato, con agenti già attivi in fase di pattugliamento.
L’intervento delle forze dell’ordine e gli arresti
Il rapido intervento della Squadra Volante ha permesso di localizzare i tre sospetti nei pressi della chiesa di Santa Maria Goretti. Durante il controllo, uno dei giovani è stato trovato in possesso della pistola giocattolo, confermando così le testimonianze delle vittime. La tempestività delle forze dell’ordine ha fatto sì che gli arresti avvenissero senza incidenti, evitando ulteriori possibili aggressioni.
A seguito di queste operazioni, gli uomini della Squadra Mobile hanno condotto un approfondimento delle indagini, raccogliendo prove compromettenti contro i tre arrestati. Questi risultano già noti alle forze dell’ordine, con due di loro arrestati in flagranza di reato per episodi analoghi solo pochi mesi prima, il 4 marzo, evidenziando un trend preoccupante di recidiva.
Provvedimenti e misure cautelari disposte dal giudice
In seguito agli sviluppi dell’inchiesta, il Giudice per le indagini preliminari ha accolto le richieste della Procura, disponendo la custodia cautelare in carcere per i tre giovani. Questa decisione mira a garantire non solo la sicurezza pubblica, ma anche a scoraggiare simili comportamenti futuri. Le autorità locali e le forze dell’ordine sottolineano l’importanza di mantenere alta la vigilanza su questi episodi, che, sebbene possano apparire isolati, creano un clima di insicurezza e paura all’interno della comunità .
Le indagini continueranno, con l’obiettivo di fare luce su eventuali complici e sul contesto in cui si sono verificati questi crimini. La cittadinanza può stare tranquilla, sapendo che le forze dell’ordine rimangono attive e pronte a intervenire per garantire la sicurezza di tutti.