Un episodio inquietante si è verificato nel quartiere Gratosoglio di Milano, dove un 34enne albanese è stato arrestato durante un’operazione di polizia. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, è stato trovato in possesso di un’arma da fuoco detenuta illegalmente e ha tentato di fuggire. Questo episodio sottolinea l’importanza dei controlli di sicurezza nelle aree urbane e il costante impegno della polizia nel contrastare la criminalità.
La scoperta dell’arma e l’inseguimento
Un controllo di routine si trasforma in una caccia all’uomo
Intorno alle 15.15 di sabato, una pattuglia del commissariato Scalo Romana stava eseguendo controlli preventivi nelle strade di via Costantino Baroni, una zona situata a sud di Milano, quando ha notato un uomo che destava sospetti. Gli agenti si sono avvicinati per accertarsi della sua identità e della sua condotta, ma l’uomo, alla vista della polizia, ha reagito in modo sorprendente scappando a gambe levate. Durante la fuga, ha lanciato un’arma che, in seguito, gli agenti hanno potuto recuperare.
La pistola, una Beretta calibro 6,35, è stata trovata sul posto dai poliziotti. Questo gesto ha messo in evidenza il tentativo disperato dell’individuo di disfarsi di un’arma per nascondere un reato significativo: la detenzione di un’arma da fuoco senza autorizzazione. La possibilità che un’arma simile potesse essere utilizzata per atti di violenza ha sollevato preoccupazioni sia tra i residenti che tra le forze dell’ordine.
Il tempestivo intervento della polizia
Grazie alla rapidità e alla competenza degli agenti, l’albanese è stato bloccato poco dopo la sua azione di fuga. Gli agenti sono riusciti a raggiungerlo e a immobilizzarlo, permettendo così di procedere con l’arresto. Fin da subito, è emerso che l’uomo non solo possedeva illegalmente l’arma, ma aveva anche un passato criminale, con precedenti per resistenza a pubblico ufficiale e reati contro il patrimonio.
L’arma è stata immediatamente sequestrata, e la polizia ha iniziato a raccogliere tutte le evidenze necessarie per le successive indagini legali, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo nel mantenimento dell’ordine pubblico.
Le conseguenze legali per il 34enne
La violazione della legge italiana
Il 34enne albanese non è un estraneo alla giustizia italiana; il suo arresto è dovuto non solo al possesso dell’arma ma anche al fatto che era tornato in Italia dopo un’espulsione già disposta dal Tribunale di Varese nel luglio del 2021. Quest’ultima sanzione legale era stata decisa a seguito di reati compiuti in precedenza, rendendo quindi il suo reingresso nel Paese una violazione delle norme vigenti.
L’uomo, come stabilito dalle autorità, era stato rispedito in ALBANIA con un volo partito da Malpensa. Le indagini hanno rivelato che, malgrado l’espulsione, il 34enne è riuscito a tornare in Italia, destando l’attenzione dei funzionari di polizia. Adesso, oltre all’accusa di possesso illegale d’arma, dovrà affrontare anche le conseguenze legali per non aver rispettato l’ordinanza d’espulsione.
Rischi e responsabilità penali
Attualmente, l’albanese si trova in custodia e dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia. Le recenti misure di sicurezza e i controlli intensificati svolti dalle forze dell’ordine nel quartiere e in tutta Milano evidenziano un impegno costante nel garantire la sicurezza dei cittadini. L’episodio riflette l’attenzione delle autorità verso fenomeni di illegalità e il rafforzamento della sorveglianza nelle zone più sensibili della città.
Questo arresto rappresenta un passo importante nella lotta contro la criminalità e l’illegalità, contribuendo a restituire un senso di sicurezza ai residenti di Gratosoglio e all’intera comunità milanese.