La polizia di Pordenone ha fermato un giovane di 19 anni, ritenuto responsabile di una serie di rapine e aggressioni a danno di suoi coetanei. L’indagine ha messo in luce una serie di episodi violenti avvenuti lo scorso mese, in cui il ragazzo ha agito con la collaborazione di minori, usando minacce e un coltello per intimorire le vittime.
le rapine e aggressioni commesse a pordenone nel mese scorso
I fatti contestati riguardano alcuni episodi avvenuti tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2025 nel centro di Pordenone. Il giovane, insieme a tre minorenni, avrebbe iniziato con una tentata rapina alla stazione delle corriere. Qui la vittima, un ragazzo della stessa età, è stata minacciata anche con un coltello al fine di derubarlo. Dopo poche ore, in prossimità di un noto ristorante del centro cittadino, il 19enne ha commesso una rapina ai danni di un ventenne, impossessandosi degli effetti personali del ragazzo. Solo due giorni dopo, sempre in centro, è avvenuta un’altra aggressione con tentata rapina, dove un altro ragazzo sulla ventina è stato preso di mira con violenza.
L’uso di un coltello durante gli episodi ha reso la situazione particolarmente grave. Non si trattava di rapine a mano vuota: le minacce armate hanno aumentato il rischio per le vittime e aggravato le accuse. In tutti i casi, il ragazzo sembra aver agito con lo scopo di ottenere oggetti di valore limitato, ma simboli sociali molto importanti per i giovani come auricolari, telefoni e sigarette.
caratteristiche delle vittime e uso del coltello
Le vittime di queste azioni sono ragazzi della stessa fascia d’età, che sono stati presi di mira in situazioni pubbliche e frequentate, come appunto la stazione e diverse vie del centro città. I malcapitati sono stati oggetto di contatti fisici violenti: pugni, strattonamenti e spinte hanno caratterizzato gli attacchi, che hanno causato lesioni giudicate guaribili entro dieci giorni.
Le indagini condotte dagli agenti della questura hanno confermato che il movente dietro queste aggressioni non era tanto il valore economico degli oggetti sottratti, quanto piuttosto la loro funzione come simboli di riconoscimento e status tra coetanei. Questo spiega anche la scelta di colpire spesso oggetti come auricolari di marca o telefoni recenti, accessori molto ambiti dai giovani.
Da quanto emerso, la presenza del coltello ha avuto un peso decisivo nelle intimidazioni, rendendo le azioni più pericolose e spingendo le vittime a cedere rapidamente i loro averi. La circolazione di armi bianche in questi contesti è un elemento che le forze dell’ordine monitorano con attenzione.
misure cautelari e procedura disciplinare
Dopo l’arresto, il ragazzo è stato posto ai domiciliari. A breve è stato applicato un braccialetto elettronico per garantirne il controllo remoto. La decisione è arrivata dopo una serie di accertamenti giudiziari, confermando come il giovane rappresenti un rischio di recidiva e di continuazione delle condotte illecite.
Il ruolo avuto dai minorenni, complici nelle azioni, è oggetto di ulteriori indagini. Per quanto riguarda il diciannovenne, al momento le accuse comprendono rapina, lesioni aggravate e minacce aggravate dall’uso di un coltello. Il caso ha portato a un’accelerazione nell’attività preventiva della questura e un’attenzione particolare verso fenomeni di microcriminalità giovanile nelle aree centrali della città.
attività della polizia e stato dell’indagine
Il sistema giudiziario sta ora elaborando le misure necessarie per affrontare questi comportamenti criminali e prevenire simili episodi in futuro. Gli agenti di polizia continuano a raccogliere informazioni per identificare eventuali altri coinvolti e per capire come si sono organizzate queste azioni.
La città di Pordenone resta in allerta, ma le forze dell’ordine hanno dimostrato un intervento rapido che, già nelle prime settimane del 2025, ha portato a un’importante svolta nelle indagini sulle aggressioni tra giovani.
“È stato un risultato importante per la sicurezza del centro cittadino e per rassicurare la comunità locale”, hanno commentato fonti della questura.