Un uomo di 47 anni, ricercato dalle autorità peruviane per un reato di rapina, è stato arrestato a Roma. L’operazione si è conclusa grazie a un alert “alloggiati” che ha portato gli agenti della Polizia di Stato a rintracciarlo all’interno di un albergo del centro. Il criminale si trova attualmente in carcere, in attesa di estradizione verso il Perù.
La rapina che ha portato alla condanna
La storia di questa vicenda affonda le radici in un episodio criminoso avvenuto due anni fa in Perù. Il 47enne, insieme a un complice, ha aggredito un passante in strada, costringendolo a consegnare le chiavi della propria auto sotto minaccia di morte. Questo atto violento ha generato un mandato di arresto internazionale emesso dalle autorità peruviane, che hanno seguito con attenzione la situazione legale dell’uomo.
Il complice del 47enne, anche lui coinvolto nella rapina, è stato successivamente arrestato dopo un’efficace operazione della polizia peruviana. La loro fuga è durata poco: l’auto su cui viaggiavano ha avuto un incidente contro un albero, portando all’arresto di entrambi. Le autorità hanno quindi avviato procedimenti legali nei loro confronti, culminati in un’ingiunzione di custodia cautelare da parte del Tribunale di Lima, che ha emesso la condanna a due anni di reclusione.
L’arresto a Roma e il ruolo dell’alert “alloggiati”
Dopo due anni di latitanza, il ricercato ha tentato di sfuggire alla giustizia rifugiandosi in Italia e stabilendosi in un albergo situato in via della Scrofa. Qui, la rete di collegamenti tra le autorità italiane e peruviane ha iniziato a dare i suoi frutti. Gli agenti del commissariato di San Lorenzo, avvisati dalla segnalazione dell’alert “alloggiati”, sono riusciti a localizzarlo rapidamente.
Una volta arrivati nell’albergo, gli agenti hanno sorpreso l’uomo nella sua stanza. L’arresto è avvenuto senza alcuna resistenza da parte del latitante, il quale, consapevole della propria situazione, si è consegnato senza opposizione. Questo evento evidenzia l’importanza della cooperazione internazionale tra forze di polizia, che riescono a combattere la criminalità a livello globale grazie a sistemi di allerta e comunicazione efficaci.
Il futuro del ricercato e le conseguenze legali
Adesso il 47enne si trova nel carcere di Regina Coeli, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità giudiziaria. In attesa di un’eventuale estradizione, dovrà affrontare le conseguenze legali legate al suo crimine avvenuto in Perù. Le autorità italiane stanno collaborando con quelle peruviane per facilitare il procedimento, dato che l’estradizione rappresenta un passaggio cruciale per far sì che il latitante possa essere giudicato secondo le leggi del Paese in cui ha commesso l’illecito.
Il caso solleva importanti interrogativi sulle dinamiche della criminalità internazionale e sulla capacità delle forze di polizia di intervenire efficacemente per fronteggiare i criminali in fuga. La rapida azione delle autorità e l’attivazione del sistema “alloggiati” hanno dimostrato come la sinergia tra diversi apparati di sicurezza possa portare a risultati concreti nel contrasto alla criminalità.
Ultimo aggiornamento il 10 Novembre 2024 da Sara Gatti