Arrestato a Torino un presunto ladro legato al furto nella villa dell'ex calciatore Kajo Jorge e ad un assalto in banca

Arrestato a Torino un presunto ladro legato al furto nella villa dell’ex calciatore Kajo Jorge e ad un assalto in banca

A Torino, la polizia arresta un uomo moldavo per il furto nella villa dell’ex calciatore Kajo Jorge e una rapina in banca con l’auto rubata, avviando indagini su complici e ricettazione.
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A Torino è stato arrestato un uomo moldavo accusato di furto e rapina, collegati al colpo nella villa dell’ex calciatore Kajo Jorge e a una rapina in banca, grazie alle indagini della polizia locale. - Gaeta.it

A Torino, la polizia ha fermato un uomo accusato di furto e rapina legati a un colpo nella villa dell’ex calciatore Kajo Jorge, attualmente in Brasile. Le indagini collegano il sospetto a un assalto in banca avvenuto pochi giorni dopo il furto, con elementi raccolti dalla Questura piemontese e dalla Procura. Ecco i dettagli di un’operazione che ha coinvolto più reati e un inseguimento a sirene spiegate.

il furto nella villa dell’ex calciatore a torino

Nel giugno dell’anno scorso, la villa del giocatore brasiliano Kajo Jorge, nella zona pre-collinare di Torino, è stata presa di mira dai ladri. La casa era vuota, perché il calciatore era impegnato nella sua carriera con la Juventus. Il gruppo di malviventi ha rotto il vetro di una finestra per introdursi all’interno. L’obiettivo principale erano gli oggetti di valore: sono stati sottratti gioielli per circa 80mila euro e un’auto di lusso parcheggiata nella proprietà.

dettaglio sul gruppo e valutazione del furto

Le attività criminali hanno coinvolto più persone, ma le forze dell’ordine sono riuscite a identificare uno dei sospettati. Si tratta di un cittadino moldavo, accusato di furto aggravato in abitazione. Le autorità lo considerano parte attiva del colpo e di altri crimini collegati. Il valore dei beni rubati e la tipologia del furto hanno spinto la Procura a emettere un ordine di custodia cautelare, eseguito dalla Squadra Mobile di Torino.

il coinvolgimento del suv rubato nel colpo in banca

Due giorni dopo il furto in casa, l’auto rubata è stata trovata usata per un nuovo reato. Un gruppo di malviventi ha usato il suv per mettere a segno una rapina in una filiale bancaria a Torino. La tecnica utilizzata ricalca meccanismi tipici delle rapine: i criminali hanno bloccato il traffico nel quartiere, utilizzato passamontagna e cinghie di forza legate a un veicolo per sradicare la cassaforte.

dettagli del bottino e modalità dell’assalto

Il bottino dell’assalto comprendeva circa 11.500 euro, contenuti nella cassaforte estirpata dalla banca. L’episodio ha richiesto l’intervento immediato delle forze dell’ordine, che si sono messi sulle tracce dei sospetti con un dispositivo di controllo del territorio mirato.

l’inseguimento e l’arresto a torino

Dopo il colpo alla banca, la fuga dei malviventi non è durata molto. Una Volante della Polizia, impegnata nei controlli, ha intercettato i sospetti in fuga. È nato un inseguimento ad alta velocità per le vie della città. Il gruppo ha abbandonato il furgone con la cassaforte, e sparso in fuga per le strade di Torino.

arresto e conseguenze giudiziarie

Durante la fuga, alcuni componenti della banda sono riusciti a dileguarsi, ma uno di loro, il moldavo, è stato fermato e messo in custodia in carcere. L’uomo è accusato non solo del furto aggravato, ma anche di ricettazione e riciclaggio. Le indagini proseguono per scovare gli altri complici rimasti ancora ignoti.

gli sviluppi delle indagini a torino

Le autorità torinesi hanno concentrato le indagini su questo gruppo criminale che ha commesso più reati in pochi giorni. L’arresto del cittadino moldavo rappresenta una prima risposta concreta, ma continuano i riscontri per chiarire ogni aspetto del caso. Sono in corso ulteriori accertamenti per identificare la rete dei complici, i canali di ricettazione dei beni rubati, e i ruoli specifici di ogni indagato.

attività della squadra mobile e analisi investigative

Il lavoro della Squadra Mobile, oltre a coordinare le attività investigative, punta a ricostruire in dettaglio la sequenza dei fatti e recuperare i beni sottratti. Le attività di polizia giudiziaria si concentrano sui supporti tecnologici, i movimenti sospetti appena prima e dopo i crimini, e la verifica delle testimonianze raccolte durante le operazioni sul territorio.

Il caso dimostra come la criminalità possa colpire anche obiettivi di alto profilo e come la risposta delle forze dell’ordine resti decisa e pronta a intervenire tutte le volte che serve. La città di Torino resta sotto monitoraggio per prevenire situazioni simili e garantire la sicurezza dei cittadini e delle proprietà private.

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