arrestato ad Agordo: in casa coltivava 56 piante di marijuana con impianto artigianale sofisticato

arrestato ad Agordo: in casa coltivava 56 piante di marijuana con impianto artigianale sofisticato

La polizia di Belluno arresta un uomo di Agordo per coltivazione illegale di marijuana, sequestrando una serra domestica con 56 piante e attrezzature professionali; disposto obbligo di firma.
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La polizia di Belluno ha arrestato un uomo di Agordo per coltivazione illegale di marijuana, scoprendo una serra domestica con oltre 50 piante e attrezzature per la produzione. - Gaeta.it

La questura di Belluno ha condotto un’operazione che ha portato all’arresto di un uomo di 38 anni, residente ad Agordo, accusato di coltivazione di marijuana. Gli agenti della squadra mobile, dopo un periodo di osservazione, hanno scoperto una vera e propria serra all’interno dell’abitazione, completa di impianti per la coltivazione. Il sequestro include oltre cinquanta piante e altri materiali legati all’attività illegale.

indagini e controllo della polizia a mel

L’uomo era già sotto osservazione da mesi dagli agenti della Squadra Mobile di Belluno. La sorveglianza ha permesso di fermarlo a Mel, durante un controllo. Nel veicolo sono stati trovati una pianta di marijuana e un bilancino di precisione. Questo elemento ha dato agli investigatori il primo indizio concreto sull’attività illecita. Il fermo ha fatto scattare la perquisizione domiciliare nella sua abitazione di Agordo, località in provincia di Belluno.

Il controllo sul posto non ha lasciato dubbi sulle attività condotte dall’uomo. Le forze dell’ordine hanno individuato un sistema di coltivazione strutturato, focalizzato sulla produzione e l’accrescimento delle piante. Il bilancino trovato in macchina conferma l’idea di un’attività a scopo di spaccio.

la serra domestica scoperta ad agordo

Dentro l’abitazione sono stati rinvenuti box appositamente attrezzati per la coltivazione delle piante di marijuana. L’impianto era dotato di ventilazione, irrigazione e illuminazione, con gli strumenti necessari per mantenere condizioni ambientali controllate. Tra gli strumenti c’erano anche box destinati alla crescita delle talee, fase iniziale per la riproduzione delle piante.

La presenza di questo tipo di attrezzatura indica una produzione organizzata e mirata. Si tratta di un reato che porta generalmente a gravi sanzioni, soprattutto se c’è l’intento di cedere la sostanza sul mercato illegale. I droghetti sequestrati sono in tutto 56 e rappresentano una quantità rilevante. Oltre alle piante, la polizia ha sequestrato anche il telefono cellulare dell’uomo, potenzialmente utile per le indagini sulla rete di contatti e traffico.

conseguenze giudiziarie e misura cautelare

Dopo l’arresto, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Belluno ha disposto nei confronti dell’uomo la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La decisione riflette la gravità del reato ma anche le condizioni che non hanno richiesto misure più restrittive come la custodia cautelare in carcere. L’obbligo di firma è una forma di controllo sotto la supervisione diretta delle autorità.

Il fascicolo apre diverse piste investigative, in particolare per capire se l’uomo operasse da solo o fosse inserito in un circuito più ampio di spaccio. Nel territorio bellunese aumentano i casi di coltivazioni domestiche, sebbene questa attività rimanga illegale e oggetto di severi interventi da parte delle forze dell’ordine.

Gli agenti continueranno a monitorare la zona per prevenire ulteriori casi simili e mettere in sicurezza la comunità locale. La scoperta della serra porta all’attenzione il problema della diffusione di coltivazioni casalinghe, spesso nascoste in abitazioni apparentemente tranquille.

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