Un episodio inquietante ha scosso Napoli, con protagonisti malavitosi che tentano di estorcere denaro a imprenditori locali. Questa volta l’attenzione si è concentrata su Massimiliano Esposito, noto come “o’ scugnato”, figura di rilievo nel mondo della camorra nel quartiere di Bagnoli. Le indagini recenti hanno svelato presunti tentativi di estorsione legati a crediti vantati dall’esponente mafioso, portando all’arresto di Esposito e all’intensificarsi delle attività investigative da parte delle autorità locali.
La richiesta di denaro: un “regalo” dovuto
Massimiliano Esposito sarebbe accusato di aver sollecitato un importo di 30mila euro a un ormeggiatore di Nisida, presentando la richiesta come una sorta di “regalo” per una permuta di un gommone. Questa affermazione ha allarmato l’imprenditore, che ha subito smentito qualsiasi coinvolgimento in attività illecite, recandosi presso la polizia per denunciare l’accaduto come un tentativo di estorsione. Il contrasto tra la posizione dell’imprenditore e quella del boss ha aperto la strada a un’indagine scrupolosa da parte delle forze dell’ordine.
L’operazione della polizia e arresto di Esposito
La reazione delle autorità non si è fatta attendere. La Squadra Mobile di Napoli, supportata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha avviato indagini dettagliate. In questo contesto, eseguirono operazioni che hanno portato all’arresto di Massimiliano Esposito, il quale si trovava in un hotel a Qualiano al momento dell’intervento della polizia. Era riuscito a sfuggire all’arresto in un’operazione precedente avvenuta il 17 settembre, ma non è riuscito a evitare la cattura.
Esposito, 53 anni, è considerato un esponente di spicco della camorra partenopea. La sua carriera criminale, che si sviluppa negli anni, lo ha reso un nome noto nel mondo della malavita, e questo recente episodio non fa altro che aumentare la sua notorietà. La nuova ordinanza cautelare emessa nei suoi confronti, una volta catturato, riflette l’attenzione crescente delle autorità verso la criminalità organizzata, in particolare nei territori più colpiti da atti di violenza e intimidazione.
Le indagini e la posizione dell’imprenditore
Nel corso delle investigazioni, gli agenti hanno scoperto che la richiesta avanzata da Esposito non è stata chiara o esplicita nei termini di estorsione. Il boss della camorra ha riferito di un presunto credito di 30mila euro, legato a questioni commerciali e affari legati alla permuta di un gommone, una somma che l’ormeggiatore ha negato di dovere. Quest’assenza di conferma da parte della vittima ha complicato la narrativa del boss, creando un quadro di ambiguità e insinuazioni piuttosto che di minacce dirette.
Il coinvolgimento della polizia ha illuminato il procedimento e reso evidente l’urgenza di sradicare queste pratiche illecite nel tessuto economico locale. La denuncia dell’imprenditore si inserisce in un contesto più ampio di tentativi di contrastare la malavita che, con modalità sempre più subdole, cerca di infiltrarsi in attività legittime e di mettere a rischio la sicurezza economica e sociale della comunità. Le indagini proseguono, e la polizia ha intensificato il monitoraggio per prevenire ulteriori attività illecite da parte di Esposito e dei suoi sodali.
Ultimo aggiornamento il 27 Dicembre 2024 da Sara Gatti