Un cittadino tunisino di 55 anni, ricercato per oltre dieci anni, è stato recentemente arrestato in Francia. L’uomo, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura generale di Perugia, è accusato di sfruttare le reti di spaccio di stupefacenti nel quartiere Ferro di Cavallo. La sua cattura segna un’importante vittoria per le forze dell’ordine, che hanno messo in campo un’operazione complessa e coordinata.
Dettagli sull’arresto e sulla latitanza
Il tunisino è stato arrestato nel comune di Joinville-le-Ponte grazie a un’intensa attività investigativa condotta dal personale dell’Ufficio Sdi della Procura generale di Perugia. Gli investigatori hanno lavorato a stretto contatto con il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e le autorità francesi. La cattura è avvenuta in un contesto di crescente attenzione alle reti di traffico di droga che operano non solo in Italia ma anche all’estero.
Le indagini hanno evidenziato come l’uomo fosse coinvolto in un traffico di sostanze stupefacenti, in particolare eroina, cocaina e derivati della cannabis. Fino al momento della sua cattura, aveva eluso le forze dell’ordine, riuscendo a mantenere una vita sotto traccia, segno della sua abilità nel sottrarsi alla giustizia. Ora, in attesa di estradizione in Italia, dovrà affrontare una pena già stabilita di sei anni e cinque mesi di reclusione.
Attività illecita nel quartiere Ferro di Cavallo
Il tunisino, insieme a due complici, anch’essi originari di Perugia, gestiva un traffico di droga che si estendeva a numerosi acquirenti nel quartiere Ferro di Cavallo. Questo quartiere, noto per alcune situazioni critiche legate alla sicurezza, è stato spesso sotto il mirino della polizia, che ha intensificato i controlli per fermare il commercio illecito di stupefacenti. Le autorità locali e nazionali hanno messo in atto operazioni specifiche per creare un ambiente più sicuro e limitare la diffusione delle droghe.
Le forze dell’ordine, attraverso intercettazioni e operazioni mirate, sono riuscite a monitorare le attività del gruppo e a raccogliere prove sufficienti per giustificare l’emissione del mandato di arresto europeo. Questa strategia di cooperazione ha dimostrato l’importanza di unire gli sforzi a livello internazionale per affrontare questioni di crimine organizzato in modo efficace.
Comportamenti violenti e precedenti di arresto
Oltre ai reati legati al traffico di stupefacenti, la Procura generale di Perugia ha sottolineato la violenza attribuita al tunisino, nota nelle cronache locali. Un episodio di particolare rilievo è avvenuto a Bolzano, dove, in seguito a una disputa con un connazionale, l’uomo colpì ripetutamente la vittima al volto, infliggendole ferite che richiesero venti giorni di guarigione. Tali comportamenti violenti hanno contribuito a creare un quadro complessivo molto preoccupante riguardo alla personalità del latitante.
La ripresa del caso sotto i riflettori della giustizia non solo evidenzia la persistenza della criminalità legata agli stupefacenti in Italia, ma mette anche in luce le sfide che le autorità devono affrontare in un contesto di mobilità internazionale. Con la cattura di quest’uomo, si attende ora un rapido processo di estradizione e ulteriore accertamento delle responsabilità nella rete di traffico di droga.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano