Un caso di violenza e abuso emerge in modo drammatico a Latina, dove un tecnico radiologo della ASL è stato arrestato e conduce la sua pena nella casa circondariale locale. Questo evento ha scosso l’intera comunità e solleva importanti interrogativi sulla sicurezza e la protezione delle persone vulnerabili in strutture sanitarie.
La condanna e i reati contestati
Nel pomeriggio del 12 dicembre 2024, la Squadra Mobile di Latina ha arrestato un uomo, all’epoca dei fatti tecnico radiologo presso l’ASL locale. L’individuo dovrà scontare una pena residua di 2 anni e 12 giorni di reclusione, in quanto condannato per violenza sessuale aggravata, pornografia minorile, esercizio abusivo della professione e interferenza illecita nella vita privata. La sentenza è stata emessa dalla Corte di Appello di Roma dopo una lunga e complessa fase processuale.
La pena complessiva comminata era di 4 anni e 1 mese, di cui parte già scontata agli arresti domiciliari. Tale condanna deriva da una serie di atti criminosi gravi che non solo hanno colpito le vittime direttamente, ma hanno anche gettato un’ombra sulla fiducia riposta nel personale sanitario.
La testimonianza della vittima
La vicenda ha avuto inizio nel dicembre del 2020, quando una giovane ragazza si recò presso il Poliambulatorio Distretto 2 della ASL di Latina per effettuare un esame radiografico. Durante la visita, il tecnico radiologo si era presentato sotto falsa identità, esibendo comportamenti che ne mascheravano il reale ruolo. La vittima ha denunciato un episodio inquietante: costretta a spogliarsi, rimase solo in biancheria intima e subì tocchi in zone intime.
Ulteriormente, la ragazza ha espresso il timore di essere stata filmata da un telefono posizionato su uno scaffale, direzionato verso di lei. Una perquisizione effettuata a casa del radiologo ha confermato i suoi sospetti, rivelando un telefonino e un computer portatile contenenti filmati imbarazzanti e sconvolgenti.
L’ampiezza delle indagini
L’indagine ha rivelato una realtà ben più ampia di quanto inizialmente immaginato. L’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati ha portato alla luce non solo il video della giovane denunciant, ma numerosi altri filmati di pazienti femminili in situazioni compromettenti. Alcuni di questi sono stati girati nel laboratorio di radiologia, mentre altri provengono da uno spogliatoio femminile dedicato ai tirocinanti.
Dopo aver esaminato i filmati, le autorità hanno identificato un’altra giovane vittima. Questa minorenne ha raccontato di essere stata sottoposta a visite da parte del radiologo mascherato da medico. Le violenze si sono verificate in due occasioni distinte tra Sabaudia e Latina, sempre con lo stesso modus operandi.
In totale, sono state identificate 10 ragazze che hanno subito molestie simili. Alcune di loro, venute a conoscenza del materiale filmato senza il loro consenso e dell’assenza di un’abilitazione medica, hanno preso la decisione coraggiosa di denunciare, dando avvio a un procedimento penale.
Le conseguenze legali e sociali
La complessità di questo caso ha spinto le autorità a procedere d’urgenza, portando all’emissione di una prima ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari il 23 gennaio 2021. Le indagini hanno seguito un iter meticoloso, che ha culminato nella sentenza definitiva di condanna per il tecnico radiologo. In totale, la giustizia ha riconosciuto ben 21 capi di imputazione, risalenti a episodi verificatisi tra il 2018 e il 2020.
Questo drammatico caso pone un forte accento sulla necessità di maggiori controlli e tutele del personale sanitario, per garantire la sicurezza dei pazienti e delle persone vulnerabili. Una situazione che non può essere sottovalutata, ma deve stimolare una riflessione profonda su come prevenire futuri abusi e proteggere coloro che si affidano alla sanità pubblica per ricevere cure adeguate.
Ultimo aggiornamento il 14 Dicembre 2024 da Sara Gatti