La cronaca milanese è stata scossa da un caso di rapina che ha coinvolto un giovane egiziano di 21 anni, irregolare e con precedenti. Le indagini della Polizia hanno portato all’arresto del sospetto, in risposta a due aggressioni avvenute nel medesimo stabile di piazzale Selinunte, elevando il livello d’attenzione su temi di sicurezza urbana e vulnerabilità degli anziani.
La prima rapina in casa: un attacco notturno
La prima rapina è avvenuta nella notte del 12 febbraio quando la vittima, una donna di 44 anni, stava dormendo nel proprio appartamento insieme alla figlia. Approfittando di un ponteggio all’esterno del condominio, il giovane, in compagnia di un complice rimasto sconosciuto, è riuscito a introdursi all’interno dell’abitazione. Al risveglio, la donna si è trovata faccia a faccia con l’aggressore, armato di un coltello. La paura e la violenza di quell’incontro si sono tradotte in un furto di monili e denaro, per un valore totale di circa 2.600 euro. Mentre il giovane fuggiva per la porta d’ingresso, il complice ha trovato la via d’uscita attraverso il ponteggio. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei residenti e sulla facilità con cui gli intrusi riescono a eludere i sistemi di protezione.
Seconda aggressione: un inganno nei confronti di due anziani
La seconda rapina ha avuto luogo meno di tre settimane dopo, il 2 marzo. Questo episodio ha visto la vittima coinvolta un’86enne che, parlando con un inquilino della sua palazzina, ha inconsapevolmente attratto l’attenzione del giovane. Fingendosi un tecnico disposto a riparare lo scaldabagno, l’aggressore è riuscito ad entrare nella casa dove si trovava anche il fratello di 82 anni. Una volta dentro, ha estratto un coltello dalla cucina e lo ha puntato contro la pensionata, costringendola a consegnare 170 euro. Un gesto di violenza inaudita, che ha evidenziato la vulnerabilità delle persone anziane e il rischio di truffe da parte di falsi tecnici.
Intervento della Polizia e arresto
La Polizia di Stato, grazie alla collaborazione delle vittime che hanno fornito utili dettagli durante i riconoscimenti, è riuscita a dare un’accelerazione alle indagini. Gli agenti del Commissariato Bonola hanno localizzato il giovane all’interno di un hotel situato nei pressi di piazzale Siena. Al momento dell’arresto, il ragazzo aveva con sé un mazzo di chiavi attribuibile al secondo appartamento in cui aveva agito. Questo particolare ha fornito prove tangibili della sua colpevolezza.
Una volta fermato, il Gip ha disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane, sottolineando la gravità dei reati commessi e la necessità di tutelare la sicurezza dei residenti. Le rapine hanno sollevato attenzione non solo sulle questioni di sicurezza personale, ma anche su temi di integrazione e regolarità nel territorio, riflettendo le complessità sociali che la città di Milano si trova ad affrontare quotidianamente.