Arrestato un uomo per frode sui bonus cultura: oltre 300 mila euro sottratti

Arrestato un uomo per frode sui bonus cultura: oltre 300 mila euro sottratti

Un uomo di Rocca San Felice arrestato per frode sul bonus cultura, ha sottratto oltre 300 mila euro a 837 giovani promettendo di monetizzare il sussidio governativo.
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Arrestato un uomo per frode sui bonus cultura: oltre 300 mila euro sottratti - Gaeta.it

Un uomo di Rocca San Felice, in provincia di Avellino, è stato arrestato per frode legata al bonus cultura. L’indagine ha rivelato una sofisticata operazione di appropriazione indebita di fondi pubblici, che ha toccato cifre superiori a trecento mila euro. Questa situazione ha coinvolto 837 giovani, nei loro primi passi verso la maggiore età, ai quali l’imputato aveva promesso di monetizzare il bonus, ma in realtà ha abusato del servizio a beneficio personale.

La modalità della frode

Il modus operandi dell’indagato era sia ingegnoso che ingannevole. Ha promesso ai ragazzi di trasformare il bonus cultura – una misura del governo destinata a favorire l’accesso alla cultura per i neomaggiorenni – in contante, previa iscrizione su una app da lui realizzata, denominata “18App”, o su un sito internet creato ad hoc. Questo sistema di truffa ha attratto un gran numero di adolescenti, sedotti dalla possibilità di ricevere denaro in cambio di un servizio che, in teoria, doveva essere loro garantito dal ministero della Cultura.

Dopo l’iscrizione, i soldi dovevano essere trasferiti a questi giovani, ma il denaro non veniva mai effettivamente erogato. Invece, l’imputato ha utilizzato le informazioni personali raccolte per creare conti bancari esteri a lui intestati, dove i fondi venivano bonificati. Così, la vicenda ha assunto una nuova dimensione, tralasciando l’intento iniziale di supportare i giovani nell’acquisto di libri, concerti e attività culturali.

L’intervento delle autorità

Le indagini sono state dirette dal procuratore capo di Avellino, Domenico Airoma, che ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un provvedimento restrittivo. La risposta pronta da parte delle autorità locali ha messo in evidenza l’importanza di tutelare le risorse pubbliche e di proteggere i giovani utenti vittime di questo raggiro. La segnalazione del caso ha avviato una serie di controlli più ampi, non soltanto sulla singola operazione di frode, ma anche sulla sicurezza delle applicazioni utilizzate per gestire i bonus e sull’affidabilità delle informazioni fornite.

Conseguenze legali per l’imputato

Attualmente, l’uomo si trova agli arresti domiciliari, in attesa di un processo che delineerà le sue responsabilità. È accusato di truffa aggravata, in particolare per un reato di appropriazione indebita di erogazioni pubbliche, una violazione grave considerata la dimensione dei fondi sottratti. Le sanzioni per questi crimini possono essere severe, e le autorità prevedono di perseguire l’imputato con rigore per dissuadere simili comportamenti in futuro.

In un contesto in cui i bonus e le agevolazioni per i giovani hanno lo scopo di promuovere cultura e inclusione sociale, episodi come questo rappresentano non solo un danno economico, ma anche una violazione della fiducia nel sistema pubblico. La vicenda ha riacceso il dibattito sull’importanza di controlli efficaci e sulla necessità di garantire la sicurezza delle piattaforme digitali utilizzate per la gestione dei fondi pubblici.

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