Arrestato un uomo per maltrattamenti e segregazione della moglie a Ladispoli: i dettagli dell’operazione

A Ladispoli, una donna siriana di 27 anni ha denunciato il marito per maltrattamenti e violenza domestica dopo 15 giorni di segregazione. Le forze dell’ordine hanno arrestato l’uomo, attualmente agli arresti domiciliari, e trasferito la vittima con i suoi tre figli in una struttura protetta. La situazione evidenzia abusi sistematici radicati in una cultura maschilista.
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Arrestato un uomo per maltrattamenti e segregazione della moglie a Ladispoli: i dettagli dell'operazione - Gaeta.it

Un grave caso di maltrattamenti e violenza domestica ha scosso Ladispoli, dove una donna siriana di 27 anni è stata segnalata alle autorità a causa delle atrocità subite dal marito, un cittadino siriano di 32 anni. Questa situazione ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, portando all’arresto dell’uomo e alla protezione della vittima e dei suoi tre figli.

La denuncia della vittima: una storia di sofferenza e paura

È stata la stessa vittima a contattare la Polizia, dopo aver vissuto per 15 giorni in uno stato di segregazione e maltrattamenti. La donna ha raccontato di essere stata privato di cibo per tre giorni e costretta a bere solo acqua del rubinetto, mentre il marito la minacciava di morte in caso di ribellione. La sua testimonianza svela non solo la brutalità della situazione, ma anche una serie di abusi sistematici. La 27enne ha evidenziato come il marito le avesse sempre inibito ogni forma di libertà, negandole l’accesso ai propri documenti e risorse economiche, rendendola dipendente da lui.

Questo controllo totalitario era radicato in una cultura maschilista, in cui la donna sembrava non avere alcun diritto. Tra le esperienze più traumatiche, la donna ha menzionato il forzato aborto del loro quarto figlio, reso ancor più devastante dalle minacce del marito sulle sorti degli altri tre figli, che secondo lui dovevano essere portati dalla nonna paterna.

Il coraggio di chiedere aiuto è scaturito anche dalla notizia di un volo aereo prenotato dal marito per il 24 settembre, che avrebbe dovuto riportare la donna in Siria, lontano dai suoi bambini. Consapevole della gravità della situazione, la vittima ha trovato la forza di allertare le autorità.

L’intervento della Polizia e l’arresto dell’uomo

Le forze dell’ordine sono immediatamente intervenute a seguito della richiesta di aiuto. Gli agenti del commissariato di via Vilnius a Ladispoli hanno ascoltato la testimonianza della giovane madre e, dopo aver raccolto informazioni sufficienti, hanno rintracciato il marito in un ristorante locale dove lavorava come cuoco. L’arresto è avvenuto senza incidenti.

Durante la perquisizione della sua auto, gli agenti hanno rinvenuto i documenti della donna e dei figli, oltre alla documentazione sanitaria relativa all’aborto forzato. Ulteriori accertamenti effettuati nell’abitazione dell’uomo hanno rivelato che aveva già preparato i bagagli della moglie, segno di come fosse già programmato un allontanamento forzato.

Nel frattempo, mentre la donna stava formalizzando la querela, ha continuato a ricevere messaggi minatori da parte del marito, il quale tentava di intimidire la vittima. Le minacce si concentravano sul mettere in discussione il futuro della donna, delle sue libertà e sulla custodia dei loro figli.

Misura cautelare e protezione per la vittima e i suoi bambini

Di fronte alla gravità delle accuse e alla situazione di rischio per la donna, le autorità hanno deciso di arrestare il 32enne, il quale è attualmente agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida. Il Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale di Civitavecchia ha esaminato attentamente la situazione, convalidando l’arresto e applicando la misura cautelare dei domiciliari.

Nel frattempo, per garantire la sicurezza della donna e dei suoi bambini, sono stati trasferiti in una struttura protetta, dove potranno ricevere il supporto necessario per affrontare questa difficile situazione. Le autorità continuano a monitorare il caso e assicureranno che vengano adottate tutte le misure appropriate per tutelare i diritti e il benessere della vittima e dei suoi figli.

Ultimo aggiornamento il 24 Settembre 2024 da Laura Rossi

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