Arrestato un uomo per violenza sessuale: un passato criminale e atti inquietanti a Pisa

Arrestato un uomo per violenza sessuale: un passato criminale e atti inquietanti a Pisa

Simone Baroncini, ex detenuto per femminicidio, è stato arrestato a Pisa per violenza sessuale e aggressioni con aghi, suscitando preoccupazione nella comunità locale.
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A Pisa, Simone Baroncini, un 50enne con un passato criminale per femminicidio, è stato arrestato per violenza sessuale dopo una serie di aggressioni a giovani donne. Le indagini hanno collegato le aggressioni a episodi di "needle spiking", e evidenziato comportamenti inquietanti dell'uomo, come la raccolta di materiale pornografico e fotografie di donne. Baroncini, già condannato per l'omicidio di - Gaeta.it

Una serie di eventi inquietanti ha portato all’arresto di un uomo a Pisa, dove è accusato di violenza sessuale. Al centro della vicenda c’è Simone Baroncini, un 50enne con un passato criminale serio, che ha già scontato una pena per femminicidio. Le nuove accuse si concentrano su di lui in relazione a una serie di aggressioni avvenute nel centro della città, dove ha seminato il terrore tra le giovani donne.

Un passato violento e il delitto di Vanessa Simonini

Simone Baroncini ha una storia oscura alle spalle, segnata dal delitto di Vanessa Simonini. L’omicidio avvenne il 7 dicembre 2009. L’uomo strangolò Vanessa, una giovane di 20 anni di Gallicano, innamorato di lei senza essere ricambiato. Dopo aver scontato 16 anni di carcere, Baroncini è stato rimesso in libertà nel 2022 e ha trovato rifugio a Volterra, dove risiede ai domiciliari. La sua liberazione ha sollevato preoccupazioni tra le autorità e la comunità, in considerazione della sua storia violenta.

Adesso, il suo nome riemerge nel contesto di episodi di “needle spiking”, una pratica pericolosa in cui le vittime vengono punte con aghi usati. La polizia ha iniziato a seguirlo dopo che è emerso che, tra settembre 2024 e gennaio 2025, tre giovani donne erano state punte nella zona di Pisa. Gli investigatori hanno scoperto inoltre che l’uomo si era dedicato a ricerche online di contenuti pornografici che mostravano questa particolare forma di aggressione.

Le indagini e le aggressioni a Pisa

Le prime segnalazioni di agresioni risalgono al weekend del 18-19 gennaio 2025. Due donne, di 21 e 23 anni, hanno denunciato di essere state punte da un ago mentre passeggiavano nel centro cittadino. Entrambe descrivevano un uomo incappucciato, di mezza età. Questo ha innescato un clima di paura, tanto che sui social si è diffuso il panico e sono circolate notizie errate riguardo ad un presunto aggressore, identificato erroneamente come un assuntore di droga.

Durante le indagini, gli agenti hanno collegato questi eventi a un’aggressione pregressa, avvenuta il 14 settembre 2024, quando una trentenne è stata colpita. Le prove raccolte attraverso le telecamere di sorveglianza hanno contribuito a individuare l’autore degli atti. Dalla combinazione di questi elementi, è emerso un profilo simile, che ha condotto gli investigatori a Baroncini. Una delle vittime ha anche riconosciuto l’uomo in una selezione fotografica, ignorando il timore di eventuali ripercussioni.

Misure cautelari e perquisizioni

A seguito delle prove accumulate, la Procura di Pisa ha richiesto una misura cautelare per Baroncini, portando a un’ordinanza di arresto eseguita dalla Squadra Mobile. Gli agenti hanno effettuato una perquisizione presso la sua residenza a Volterra. Grazie alla collaborazione con specialisti in indagini informatiche, sono stati rinvenuti elementi cruciali, tra cui un ago da siringa nascosto sotto il letto e gli indumenti indossati durante le aggressioni.

Oltre a questi materiali, l’analisi dei dispositivi elettronici di Baroncini ha rivelato abitudini preoccupanti: l’uomo passava ore a fotografare le parti posteriori di giovani donne nel centro di Pisa, in un chiaro tentativo di adescamento. Gli agenti hanno valutato che la raccolta di materiale pornografico indicava un movente di natura sessuale, rendendo urgente la richiesta di custodia cautelare da parte della Procura.

Gli eventi si sono sviluppati rapidamente, lasciando un segno profondo nella comunità e sollevando interrogativi sulla sicurezza delle donne nella città di Pisa.

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