Un’operazione della polizia ha portato all’arresto di tre membri del gruppo ultras Quadraro, sospettati di aver venduto cocaina durante le partite dell’A.S. Roma nella curva sud dello stadio Olimpico. Le indagini, coordinate dalla procura antimafia di Roma, si sono concentrate su attività illecite legate agli incontri casalinghi della squadra durante la stagione 2024/2025.
dettagli dell’operazione e arresti eseguiti
Questa mattina la Digos e la Squadra Mobile della questura di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal tribunale di Roma, sezione gip, nei confronti di tre persone appartenenti al gruppo ultras “Quadraro”. Due degli arrestati sono stati trovati nelle loro abitazioni, dove sono state condotte perquisizioni personali e domiciliari per cercare ulteriori prove legate allo spaccio di droga. Il terzo era già in carcere per motivi diversi e la misura è stata notificata direttamente nella struttura penitenziaria.
Gli indagati sono accusati di aver organizzato e realizzato una serie di cessioni di cocaina all’interno della curva sud durante le partite della Roma, soprattutto negli incontri disputati fino a maggio 2024. In particolare, due di loro sarebbero responsabili di più episodi, configurando una continuazione nel crimine. Tutti hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere nel corso degli interrogatori preliminari svolti a inizio aprile.
il contesto delle indagini e i tempi
Le indagini della Digos si sono concentrate sulle partite casalinghe della Roma allo stadio Olimpico, durante il campionato di serie A 2024/2025, a partire da gennaio 2024. L’attività dei militanti del gruppo Quadraro, noti per occupare la parte centrale del secondo anello della curva sud, è stata monitorata in modo approfondito per documentare il traffico illecito che avveniva nei pressi dei bagni della curva stessa.
Le verifiche hanno permesso di raccogliere elementi su diversi episodi di spaccio concentrati nel periodo invernale e primaverile 2024, quando la squadra giallorossa ha giocato varie partite in casa. Le forze dell’ordine, supportate dalla procura antimafia, hanno indirizzato direttamente le indagini verso le dinamiche interne al gruppo ultras, ricostruendo come la vendita di cocaina fosse legata agli eventi sportivi.
profili giuridici e stato del procedimento
Gli indagati sono accusati di violazioni al codice penale e al d.P.R. 309/1990, che disciplina il traffico di stupefacenti. Il reato più rilevante contestato è la cessione di cocaina in concorso tra più persone. Le misure emesse rappresentano una fase preliminare dell’inchiesta: gli arrestati sono da considerare non colpevoli fino a una sentenza definitiva.
Il tribunale ha previsto misure cautelari di tipo restrittivo per evitare la continuazione delle attività criminali, ma il procedimento è ancora in corso. Le testimonianze raccolte finora e le prove acquisite nelle perquisizioni dovranno essere confermate nel corso degli accertamenti successivi. Non sono state ancora diffuse ulteriori informazioni su possibili altri responsabili o sviluppi dell’indagine.
impatto sulle partite e sicurezza negli stadi
L’arresto di questi tre membri del gruppo Quadraro mette in evidenza una problematica che da anni accompagna gli eventi calcistici: la presenza di attività illecite legate agli ambienti ultras. La vendita di sostanze stupefacenti negli stadi non solo viola la legge ma mette a rischio la sicurezza dei tifosi e interferisce con lo svolgimento regolare delle partite.
La divisione nord della curva sud, teatro delle cessioni di cocaina, è sempre stata un’area molto frequentata durante le partite, e questa vicenda conferma l’esistenza di reti criminali capaci di sfruttare l’affluenza degli eventi sportivi per vendere droga. Le autorità stanno lavorando per rafforzare i controlli e prevenire il ripetersi di situazioni simili durante le competizioni future.
Gli organi di polizia, supportati dalla procura, stanno seguendo con attenzione ogni sviluppo per garantire che la sicurezza negli stadi non venga compromessa dall’infiltrazione di gruppi violenti o dediti ad attività illegali. Il caso rappresenta un segnale chiaro della necessità di interventi mirati per arginare fenomeni criminali legati al mondo dello sport.