Arresti domiciliari in ospedale per Francesca Rozza, indagata per l'omicidio della madre

Arresti domiciliari in ospedale per Francesca Rozza, indagata per l’omicidio della madre

Francesca Rozza, accusata dell’omicidio della madre, è stata posta agli arresti domiciliari in ospedale per motivi di salute mentale, con monitoraggio e perizia psichiatrica in arrivo.
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Arresti domiciliari in ospedale per Francesca Rozza, indagata per l'omicidio della madre - Gaeta.it

La gip di Rovereto, Mariateresa Dieni, ha preso una misura cautelare significativa nei confronti di Francesca Rozza, coinvolta nell’omicidio della madre, Maria Skvor, avvenuto il 28 febbraio a Riva del Garda, in Trentino. La decisione prevede che Rozza, 61 anni, venga sottoposta agli arresti domiciliari in ospedale, con ricovero presso il reparto di psichiatria dell’ospedale di Arco. Questa scelta emerge da un contesto complesso, dove la salute mentale dell’indagata gioca un ruolo cruciale nell’iter giudiziario.

Dettagli della misura cautelare

Il provvedimento emesso dalla giudice Dieni stabilisce precisi vincoli per Rozza. La donna non potrà allontanarsi dal reparto psichiatrico senza autorizzazione e sarà limitata nelle visite a sole persone già autorizzate. Questo approccio rispecchia l’intento di garantire un percorso terapeutico corretto, cominciato prima dell’adozione di tali misure. Tutto ciò sottolinea l’importanza di equilibrare la salute mentale e le normative legali, riflettendo il riconoscimento che situazioni come questa richiedono un trattamento adeguato.

Non solo, l’ordinanza indica anche che l’autorità medica ha l’obbligo di monitorare attentamente la compliance dell’indagata alle prescrizioni. In caso di eventuali cambiamenti nel suo stato di salute, il personale medico deve informare immediatamente l’autorità giudiziaria. I carabinieri di Arco saranno incaricati di vigilare sulla permanenza di Rozza in ospedale, garantendo che vengano rispettate le condizioni stabilite.

Il trasferimento e la perizia

Il trasferimento di Francesca Rozza dall’ospedale di Trento a quello di Arco è stato eseguito dalla polizia penitenziaria, evidenziando l’importanza della sicurezza sia per l’indagata che per il personale sanitario. Questo passaggio è stato indispensabile per garantire che l’indagata si trovasse in un contesto che tenga conto delle sue necessità sanitarie.

In aggiunta, è stata fissata una perizia per la prossima settimana, che avrà l’obiettivo di valutare lo stato mentale di Rozza. Questo accertamento sarà cruciale per determinare la sua capacità di intendere e volere al momento dell’omicidio. Il risultato della perizia sarà fondamentale per il prosieguo del procedimento legale.

Commento dell’avvocato

Nicola Canestrini, legale della donna, ha commentato la decisione del Tribunale di Rovereto, sottolineando l’importanza di una cura adeguata in un contesto giudiziario. Secondo lui, l’incarico al perito costituisce un passaggio essenziale per stabilire, con metodologia scientifica, la reale condizione psichica di Francesca Rozza. Questo approccio mira a garantire un processo che rispetti la sua condizione personale, assicurando un giudizio equo. In situazioni di questo tipo, è fondamentale che il sistema legale tenga in considerazione non solo l’imputazione, ma anche le necessità di salute dell’indagata.

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