Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno portato all’arresto di un giovane accusato di aver perpetrato abusi sessuali nei confronti della nipote, un caso che ha scosso la comunità di Marino. L’inchiesta è stata coordinata dalla Procura di Velletri, dopo che la denuncia è stata presentata a fine giugno. Le autorità hanno attivato il protocollo di emergenza, noto come “codice rosso”, data la delicatezza della vicenda e l’età della vittima.
L’avvio delle indagini: una denuncia sconvolgente
La chiamata inaspettata
A fine giugno, la calma della notte è stata turbata da una telefonata ricevuta dal padre della vittima. Il genitore, che risiede in zona, ha ricevuto l’allerta dalla figlia di soli quattordici anni, che mentre si trovava a casa del nonno, ha sperimentato un episodio traumatico. La giovane ha dichiarato di aver subìto atti di natura sessuale da parte dello zio, ora sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.
La denuncia è stata formalizzata negli Uffici di polizia di piazza Don Luigi Sturzo, dove il padre, visibilmente scosso, ha esposto il fatto agli agenti. Questa segnalazione ha attivato in modo tempestivo le procedure necessarie per garantire la protezione della minore, consentendo alla Polizia di avviare un’indagine approfondita.
Attivazione del codice rosso
La situazione ha richiesto una risposta immediata, quindi si è deciso di attivare il “codice rosso”, un protocollo di emergenza progettato per affrontare i reati di violenza contro le donne e i minori. Questa iniziativa ha permesso agli investigatori di trattare il caso con la massima urgenza e serietà , dati i potenziali rischi per la sicurezza della giovane.
Grazie alla sollecita attivazione del codice, le autorità hanno potuto iniziare un’indagine completa, che ha incluso l’audizione protetta della vittima per raccogliere le sue testimonianze in un ambiente sicuro e privo di pressioni esterne.
Le indagini: raccolta di prove e provvedimenti
Accertamenti e testimonianze
Sotto la direzione dei pubblici ministeri della Procura di Velletri, gli investigatori hanno svolto una serie di accertamenti per valutare la veridicità delle accuse e raccogliere prove. Un elemento cruciale dell’indagine è stata l’audizione protetta della vittima, che ha fornito alle autorità informazioni dettagliate su quanto accaduto. Gli agenti hanno proceduto a raccogliere testimonianze e operare verifiche sul contesto familiare, rivelando ulteriori aspetti significativi del caso.
L’emissione della misura cautelare
Dopo una valutazione attenta degli elementi raccolti, il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri ha emesso una misura cautelare. Queste misure, considerate necessarie per proteggere la vittima e impedire il rischio di reiterazione del reato, hanno portato all’arresto del 27enne. Gli agenti del commissariato di Marino hanno eseguito l’ordinanza, portando l’indagato agli arresti domiciliari.
La situazione legale dell’indagato
Presunzione di innocenza
È importante sottolineare che, nei procedimenti penali, l’indagato deve essere considerato presunto innocente. Fino a un eventuale accertamento di colpevolezza avvenuto tramite una sentenza definitiva, il 27enne mantiene i diritti garantiti dalla legge. Questa fase del procedimento, che è ancora in corso, richiede cautela e rispetto per il processo legale in atto.
Il caso ha subito destato forte attenzione sia a livello locale che nazionale, suscitando preoccupazione e manifestazioni di sostegno nei confronti della vittima e della sua famiglia. Le autorità continueranno a monitorare la situazione per garantire che giustizia sia fatta e che i diritti di tutti i soggetti coinvolti vengano rispettati.
Ultimo aggiornamento il 19 Agosto 2024 da Sara Gatti