Un uomo di 62 anni, originario del Marocco, è stato arrestato a Bologna mentre era ai domiciliari per un precedente reato legato al traffico di sostanze stupefacenti. Nonostante le restrizioni legali, il soggetto ha trovato un modo per continuare la sua attività illecita, spacciando cocaina direttamente dalla finestra dell’appartamento in via Marco Polo. L’intervento della polizia, scaturito dalla segnalazione di un vicino, ha portato a una nuova cattura e a una severa misura di custodia.
Un fischio per il mercato della droga
Il modus operandi sotto il naso delle autorità
Dallo scorso 5 settembre, l’uomo era sottoposto a misure di detenzione domiciliare, ma la situazione ha preso una piega drammatica quando è emerso che continuava a svolgere la sua attività di spaccio. All’interno di un condominio, l’uomo sfruttava un semplice fischio per comunicare con i propri clienti, un metodo che risulta essere tanto ingegnoso quanto rischioso. Lanciava le bustine di cocaina direttamente dalla finestra, eludendo così i controlli che si sarebbero potuti prioritarimente verificare dalla strada.
La modalità di pagamento non è stata chiarita, ma è presumibile che avvenisse in modo furtivo, lontano da occhi indiscreti. Questa abitudine ha sollevato i sospetti di un vicino, che ha deciso di avvisare le forze dell’ordine. Questo gesto ha rivelato l’esistenza di un traffico di droga che sembrava, pericolosamente, operare sotto il velo dell’impunità.
L’indagine sotto copertura
Discrezione e strategia poliziesca
Le indagini hanno preso piede con un approccio oculato da parte della polizia, che ha scelto di non inviare le ‘volanti’ sul posto, ma di utilizzare agenti in borghese. Questa strategia ha permesso loro di osservare senza destare sospetti. Gli agenti, consci della pericolosità dell’individuo già noto alle forze dell’ordine, hanno assistito a un altro scambio di sostanze stupefacenti.
Le immagini di quel pomeriggio non sono state solo una conferma dei sospetti iniziali, ma hanno anche messo in luce il coraggio e l’improvvisazione del 62enne. Durante l’osservazione, i poliziotti hanno potuto raccogliere prove tangibili del traffico in atto, offrendo così una chiara motivazione all’intervento successivo.
L’intervento decisivo delle unità cinofile
La scoperta della cocaina
L’operazione culminante ha coinvolto l’uso di unità cinofile specializzate nella ricerca di sostanze stupefacenti, affidandosi ai cani Barak e Havana. Questi animali hanno dimostrato un’affidabilità straordinaria, conducendo gli agenti all’interno dell’appartamento, dove è stata trovata una notevole quantità di cocaina, pari a 140 grammi.
La scoperta ha confermato le attività illecite dell’uomo e ha consentito l’esecuzione di un arresto immediato. Nonostante tentasse di continuare il proprio operato dalle mura domestiche, ha incontrato la determinazione della polizia e l’abilità dei cani. A seguito dell’arresto, le autorità hanno disposto la custodia dell’uomo in carcere, sottolineando la severità delle conseguenze delle sue azioni e l’impegno costante delle forze dell’ordine nella lotta contro il traffico di droga a Bologna.
In questo modo, il 62enne si trova ora a dover affrontare non solo le conseguenze legali del suo comportamento, ma anche la necessità di rivedere seriamente le proprie scelte di vita.