Arresto di Andrey Gniot in Serbia: esperti di diritti umani temono estradizione verso una sorte infausta

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Arresto di Andrey Gniot in Serbia: esperti di diritti umani temono estradizione verso una sorte infausta - Gaeta.it

Il caso di Andrey Gniot, giornalista e attivista bielorusso, ha sollevato preoccupazioni internazionali riguardo i diritti umani e la libertà di stampa. Arrestato in Serbia con l'accusa di evasione fiscale, Gniot teme che l'estradizione in Bielorussia possa portarlo a subire violenze e torture. Questo articolo esplora gli sviluppi del suo arresto, le implicazioni legali e le possibili conseguenze per il giornalismo e i diritti umani.

Il contesto dell'arresto di Gniot in Serbia

Andrey Gniot, noto per il suo attivismo durante le manifestazioni contro il regime di ALEKSANDR LUKASHENKO nel 2020, è stato arrestato a Belgrado nell'ottobre 2023. La sua cattura è stata accompagnata da un'ordinanza di arresto internazionale emessa dalla Bielorussia, dove si trova accusato di evasione fiscale per un importo che si aggira intorno ai 300 mila euro, accumulato nel periodo fra il 2012 e il 2018.

Attualmente, Gniot è sottoposto agli arresti domiciliari, indossando un dispositivo di localizzazione alla caviglia. Tuttavia, la sua reale preoccupazione si concentra sulla possibilità di un'estradizione in Bielorussia, dove teme per la propria incolumità. In un'intervista con Euronews, ha espresso il timore di essere sottoposto a torture o, nei casi peggiori, alla morte in circostanze inquietanti, una cautela supportata da precedenti documentati di prigionieri politici nel paese.

Le accuse e il rischio di estradizione

Le accuse di evasione fiscale contro Gniot sono state alimentate dalla sua attiva partecipazione alle proteste contro il governo bielorusso. Secondo esperti di diritti umani, la richiesta di estradizione è vista come parte di un'operazione più ampia del regime di Lukashenko per silenziare le voci critiche. Nikola Kovačević, avvocato e esperto in diritto internazionale, ha chiarito che le autorità bielorusse intendono usare le accuse di evasione come un pretesto per arrestare Gniot e processarlo per sovversione.

La situazione di Gniot non è un caso isolato; molti giornalisti e attivisti di opposizione in Bielorussia sono stati vittime di arresti arbitrari e persecuzioni sistematiche. La Serbia, in quanto paese candidato all'Unione Europea, si trova sotto intensa pressione per garantire che il proprio sistema giuridico non soccomba a tali pressioni transnazionali provenienti da regimi autoritari.

La risposta della comunità internazionale

La risposta alla situazione di Gniot non si è fatta attendere. Organizzazioni come il Comitato per la protezione dei giornalisti hanno lanciato appelli per il suo immediato rilascio, sottolineando la necessità di proteggere i diritti umani e la libertà di stampa. Gli esperti avvertono che, se Gniot venisse estradato, si vedrebbe esposto a metodi di interrogatorio brutali e privazioni, come documentato in rapporti di Human Rights Watch e Amnesty International.

Nel frattempo, l'avvocato di Gniot, Vadim Drozdov, ha avviato azioni legali per bloccare l'estradizione, rivolgendosi alla Corte d'appello di Belgrado. Tuttavia, l'Alta Corte ha già decretato che le condizioni per l'estradizione sono soddisfatte, creando un clima di incertezza e ansia.

Impatto sulla libertà di stampa in Bielorussia e oltre

La situazione di Gniot riflette un contesto più ampio di repressione della libertà di stampa in Bielorussia, dove il regime di Lukashenko ha intensificato gli attacchi nei confronti dei mezzi di comunicazione e dei loro operatori. Secondo dati recenti, al primo dicembre 2023, la Bielorussia si è qualificata come il terzo paese con il maggior numero di giornalisti detenuti, con almeno 28 professionisti attualmente dietro le sbarre.

Questo scenario allarmante solleva interrogativi su come la comunità internazionale e i paesi europei risponderanno a tali violazioni sistematiche dei diritti umani. Mentre la Serbia si trova a un bivio in merito alla sua futura integrazione nell'Unione Europea, il trattamento di Gniot potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni bilaterali e sull'immagine del paese nel concerto delle nazioni.

Il caso di Andrey Gniot illustra non solo i pericoli ai quali sono sottoposti i critici del regime bielorusso, ma anche la necessità urgente di difendere i principi di libertà di parola e diritti umani fondamentali in tutto il mondo.

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