Arresto di due donne a Padova: tentata estorsione con la tecnica del finto carabiniere

Arresto di due donne a Padova: tentata estorsione con la tecnica del finto carabiniere

Due donne napoletane arrestate a Correzzola per tentata estorsione ai danni di una 60enne, spacciandosi per carabinieri. L’intervento della polizia ha evitato la truffa e salvaguardato la vittima.
Arresto di due donne a Padova3A Arresto di due donne a Padova3A
Arresto di due donne a Padova: tentata estorsione con la tecnica del finto carabiniere - Gaeta.it

Un episodio di tentata estorsione si è verificato a Correzzola, in provincia di Padova, dove la Squadra Mobile ha arrestato due donne di origini napoletane. Le due, già note alle forze dell’ordine, cercavano di truffare una signora di sessant’anni usando un metodo già visto in altre circostanze: spacciarsi per carabinieri. La prontezza degli agenti ha impedito che la truffa andasse a buon fine.

I dettagli della truffa

Tutto è iniziato con una telefonata alla vittima, in cui le due donne si sono presentate come carabinieri. Hanno informato la 60enne di un presunto coinvolgimento in attività illecite e hanno chiesto, a scopo di risarcimento, una somma elevata di denaro. La cifra richiesta che la donna doveva consegnare ammontava a 12 mila euro, ma era stata prospettata anche l’opzione di fornire gioielli e altri oggetti di valore equivalenti a tale importo.

La vittima, spaventata dalle minacce e dalla pressione psicologica esercitata dalle truffatrici, ha cominciato a radunare i propri gioielli. Questo scenario di paura e manipolazione è stato interrotto dall’intervento degli agenti della polizia, che si erano attivati dopo aver ricevuto la segnalazione della potenziale truffa.

L’intervento della polizia e gli arresti

La situazione ha visto un rapido sviluppo, poiché gli agenti hanno monitorato attentamente la scena e sono intervenuti nel momento in cui le donne si sono presentate a casa della vittima per riscattare il “pizzo”. Al momento della consegna dei gioielli, i poliziotti hanno bloccato le due napoletane all’ingresso dell’abitazione, evitando il possibile danno per la vittima. In seguito all’arresto, le donne sono state condotte nel carcere di Verona, dove rimarranno a disposizione della Procura della Repubblica di Padova.

Un aspetto rilevante è che una delle due indagate era già soggetta a una misura cautelare di obbligo di dimora nel Napoletano, segno che il loro coinvolgimento in attività illecite non è un fatto isolato. La truffa, sebbene non completata, ha messo in evidenza la vulnerabilità degli anziani di fronte a questo tipo di raggiri, dove la paura e l’autorità presunta dei truffatori giocano un ruolo cruciale.

Prevenzione e sensibilizzazione

Questo episodio sottolinea l’importanza della sensibilizzazione della popolazione riguardo alle truffe, in particolare quelle rivolte agli anziani. È fondamentale che le persone, specialmente quelle più vulnerabili, siano informate sui metodi utilizzati dai truffatori e sulle precauzioni da prendere per evitare di cadere vittime di raggiri. Le autorità locali, insieme alle forze dell’ordine, stanno intensificando le campagne di informazione per educare i cittadini su come riconoscere tentativi di truffa e a chi rivolgersi in caso di sospetti.

Il caso di Correzzola rappresenta un allerta per tutti e un esempio della necessità di vigilanza continua contro le attività fraudolente.

Change privacy settings
×