L’incontro tra il vicepresidente dell’As Roma, Ryan Friedkin, e le autorità capitoline rappresenta un momento cruciale nel percorso verso la realizzazione del nuovo stadio della Roma a Pietralata. Questa iniziativa non solo segna un rinnovato impegno della proprietà, ma dimostra anche il desiderio di migliorare le infrastrutture sportive e culturali nella capitale. L’evento porta con sé speranze e aspettative, soprattutto tra i tifosi e gli abitanti della zona.
Il significato della visita al Campidoglio
Un passo simbolico verso la realizzazione del progetto
L’arrivo di Ryan Friedkin al Campidoglio non è solo un incontro d’affari, ma rappresenta un momento simbolico che sottolinea la serietà e la determinazione della proprietà nel portare avanti la costruzione di un nuovo stadio. Durante l’incontro, che ha visto la presenza anche dell’amministratrice delegata, Lina Souloukou, sono state discusse questioni fondamentali come il progresso dei lavori e il supporto necessario da parte del Comune per l’accesso alle aree progettate. La presenza del sindaco Roberto Gualtieri e dell’assessore allo Sport Alessandro Onorato aggiunge ulteriore peso a questa iniziativa, mirata a rassicurare gli scettici e a delineare un percorso chiaro e condiviso per il futuro del club.
Dettagli del progetto stadio
Il nuovo stadio, di cui è stato mostrato il rendering durante l’incontro, si preannuncia come uno dei più innovativi d’Europa. I dettagli presentati danno conto di un impianto che non solo si propone di essere all’avanguardia dal punto di vista architettonico, ma anche un simbolo di un impegno profondo verso la comunità e la storia calcistica della Roma. Tra le caratteristiche più rilevanti vi è la progettazione integrata con il contesto urbano romano, rispettando la tradizione e l’identità della città.
Le dichiarazioni di Friedkin e Gualtieri
La determinazione della proprietà
Al termine dell’incontro, Ryan Friedkin ha espresso la sua soddisfazione riguardo al progetto, sottolineando l’importanza di costruire un impianto che possa essere orgoglio della città e della fanbase romanista. “Siamo molto contenti e determinati a costruire un bellissimo stadio,” ha affermato, lanciando anche un messaggio ai tifosi: “Forza Roma.” Questo entusiasmo riflette non solo un impegno verso la squadra, ma un messaggio chiaro sull’importanza di avere uno stadio che rappresenti al meglio la passione e la cultura calcistica di Roma.
L’investimento e le prospettive di sviluppo
Il sindaco Gualtieri ha condiviso la sua visione, descrivendo il progetto come “un bellissimo progetto” con un investimento previsto che ha superato le iniziali stime, portando la cifra a circa un miliardo di euro, rispetto ai 600 milioni inizialmente preventivati. “Si propone come uno stadio di categoria top, sarà uno dei più belli al mondo,” ha commentato con entusiasmo, evidenziando le caratteristiche innovative del progetto che renderanno felici gli appassionati di sport.
Il percorso burocratico e le varie autorizzazioni
Il via libera della giunta e i passaggi successivi
Il progetto ha già ottenuto importanti approvazioni da parte delle autorità locali. A febbraio 2023, la Giunta ha decretato l’opera di “pubblico interesse,” e il via libera di gennaio alla relazione di Nomisma ha consentito di formalizzare le richieste e raccomandazioni necessarie per il progetto. Questi documenti contenevano valutazioni su aspetti cruciali che riguardano la sostenibilità ambientale e l’impatto del nuovo stadio e delle infrastrutture circostanti.
La strada da percorrere
Mentre ci si prepara per i prossimi passi, sono stati programmati incontri tecnici per approfondire vari aspetti del progetto, prioritizzando la salute dell’ambiente e la qualità della vita per i cittadini. Le questioni da affrontare includono la mobilità, l’accessibilità e la conservazione dell’habitat naturale, ponendo attenzione speciale alle esigenze dei residenti e alla connessione con i quartieri circostanti come via dei Monti Tiburtini. Questi passaggi sono indispensabili affinché il progetto possa avanzare e ottenere il consenso finale dell’assemblea capitolina, che rimane un passo fondamentale per l’inizio dei lavori.