Arte e riflessione: quattro mostre per esplorare pensieri, parole, opere e omissioni a Roma

Arte e riflessione: quattro mostre per esplorare pensieri, parole, opere e omissioni a Roma

A Roma, la rassegna “Pensieri, parole, opere, omissioni” esplora le relazioni tra arte e introspezione attraverso quattro mostre bipersonali di giovani artisti dal 5 marzo al 25 giugno 2025.
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Arte e riflessione: quattro mostre per esplorare pensieri, parole, opere e omissioni a Roma - Gaeta.it

Un’importante iniziativa culturale ha preso piede a Roma, con la rassegna “Pensieri, parole, opere, omissioni“, promossa da No Art Group. Questo progetto raccoglie quattro mostre bipersonali che si svolgono presso lo studio Giga, disponibili al pubblico dal 5 marzo al 25 giugno 2025. Le mostre, curate rispettivamente da Matteo Peretti e Bianca Catalano, propongono un’esplorazione profonda delle relazioni tra il pensiero, la parola, l’opera e l’omissione, attraverso le creazioni di otto giovani artisti. L’intento di questo progetto è quello di stimolare una riflessione significativa sul ruolo dell’artista e dell’arte nel contesto contemporaneo.

Il concetto di confessione artistica

Il titolo “Pensieri, parole, opere, omissioni” trae ispirazione dal “Confiteor“, una preghiera di confessione nella quale l’individuo riconosce le proprie colpe in relazione ai pensieri, alle parole e alle azioni. Nella rassegna, la confessione non è rivolta a un’entità divina, ma si trasforma in un momento di introspezione. Gli artisti partecipanti cercano di stabilire una connessione profonda non solo con se stessi, ma anche con gli altri e con il mondo circostante. Le opere proposte affrontano tematiche personali e collettive, creando uno spazio di dialogo tra gli spettatori e le opere. Questo approccio invita gli osservatori a considerare le proprie esperienze e a riflettere sulle insidie e le sfide di oggi, invitando a una sorta di “autoconfessione” rispetto alla realtà odierna.

Mostra “pensieri”: il confronto tra due artisti

La prima mostra, “Pensieri“, si svolge dal 5 al 26 marzo e presenta i lavori di Desirè D’Angelo e Guido Corbisiero. I due artisti mettono a confronto le loro ricerche personali attraverso una scultura-performance e due installazioni ricche di simbolismo. Entrambi gli artisti attingono ai ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, portando queste esperienze nel presente. Le opere offrono un’immersione visiva che stimola il pubblico a riflettere su come le nostre origini e i nostri ricordi plasmino la nostra identità attuale. La scultura di D’Angelo offre un’interazione diretta, mentre le installazioni di Corbisiero giocano con il concetto di spazio e memoria, creando un ambiente in cui il passato e il presente si intrecciano.

Mostra “parole”: l’esplorazione del linguaggio

Dal 9 al 30 aprile si tiene la mostra “Parole“, dove Sveva Angeletti e Andrea Frosolini indagano la natura stessa della comunicazione. Entrambi gli artisti analizzano l’aspetto semantico e esperienziale del linguaggio, approfondendo le difficoltà di trasmettere emozioni e pensieri nel mondo contemporaneo. La riflessione sull’incomunicabilità si manifesta in opere che sfidano il modo in cui le parole vengono percepite e utilizzate nella vita quotidiana. Attraverso installazioni e performance, Angeletti e Frosolini offrono uno spaccato della realtà attuale, invitando gli spettatori a riflettere su come le parole possano, paradossalmente, allontanare piuttosto che avvicinare gli individui.

Mostra “opere”: arte come aggregazione

La terza esposizione, “Opere“, è in programma dal 7 al 28 maggio e presenta i lavori di Giulia Apice e Sebastiano Zafonte. Questa mostra è incentrata sull’aspetto aggregante dell’arte, evidenziando come essa possa costruire relazioni tra le persone e favorire interazioni significative. Le opere proposte sono frutto di una ricerca artistica che mette in luce l’importanza della condivisione e del dialogo all’interno della comunità. Apice e Zafonte utilizzano materiali e tecniche diverse per creare un ambiente in cui il pubblico può sentirsi parte di un processo creativo collettivo. La loro arte funziona come una piattaforma per esplorare le connessioni umane, sottolineando come la pratica artistica possa essere un veicolo di inclusione e coesione sociale.

Mostra “omissioni”: riflessioni sul vuoto e l’assenza

Infine, la mostra “Omissioni“, aperta dal 4 al 25 giugno, presenta le opere di Diana Pintaldi e Raimondo Coppola. Qui, il tema del vuoto e dell’assenza emerge come una sorta di riflessione sul concetto di esistenza. Attraverso un processo catalogativo di tracce e segni, gli artisti invitano lo spettatore a confrontarsi con ciò che non è presente. Le opere di Pintaldi e Coppola pongono interrogativi su cosa significano le assenze nelle nostre vite e su come esse influenzino la nostra percezione della realtà. L’assenza diventa, quindi, un elemento che stimola una riflessione profonda su ciò che viene trascurato o dimenticato, aprendo a nuove possibilità di introspezione e dialogo.

Questa rassegna rappresenta un’importante opportunità per esplorare la complessità delle relazioni umane e il significato dell’arte nella società contemporanea. Con il passare dei mesi, le ricerche di questi giovani artisti si intrecciano, offrendo al pubblico un’occasione unica per entrare in contatto con il pensiero artistico contemporaneo.

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